lunedì 16 marzo 2015

QUESTO NOSTRO PAESE IMPAZZITO



"QUESTO NOSTRO PAESE IMPAZZITO"
Dott. Giuseppe Torcivia

La nostra bella Italia sembra diventato un paese dove manca il sentimento e impera il risentimento dove si affievolisce l'altruismo e si accentua l'egoismo, si rifiuta l'ascolto e il dialogo e si valorizza l'arroganza, alla lealtà si preferisce la fedeltà e la sudditanza.
Viviamo in un paese dove pochi portano come esempio Giuseppe Girolamo (qualcuno se lo ricorda ?) il musicista che cedette il suo posto sulla scialuppa della "Concordia " ad un bambino mentre si preferisce inseguire il comandante Schettino, chiedendogli interviste come fosse un eroe, una star.
Siamo nel paese dove il comandante De Falco, si legge sui giornali, viene trasferito ad altro incarico.
Chi si comporta onestamente viene visto con sospetto!!
 Una società che giorno dopo giorno perde la coscienza del bene e del male e la capacità di andare oltre i propri egoismi, indifferente di fronte a tragedie umane dimentica le persone.
I NOSTRI DUE MARO'.
Qualcuno ha scritto che uno dei valori di una democrazia è che si riportino a casa tutti dai "campi di battaglia".
La misura della capacità, della credibilità di uno Stato è data dal modo con cui tratta i suoi cittadini in tutti i luoghi del mondo.
Purtroppo si pensa ad altro e si vedono sul palcoscenico solo personaggi che si sforzano di chiudere una storia che non è tutta da buttare, da rottamare. Tutto quello che a loro può fare ombra o disturba viene combattuto con metodi poco ortodossi; una stretta di mano non ha più valore, la parola data un optional.
Si pensa, si scrive, si discute sul futuro.
Del passato, della storia, delle tradizioni si parla poco e con superficialità direi quasi con fastidio. Non è "moderno" parlarne !!!
Il nostro è diventato un paese dove chi economicamente non dovrebbe lamentarsi riesce a non vivere bene perché non si rassegna a vivere in modo normale e semplice.
Affannati a correre per raggiungere sempre nuovi illusori traguardi, a rincorrere mete irraggiungibili, sogni irrealizzabili.
Vivono male, soffrono della mancanza di notorietà, della mancanza di nuovi successi.
Credono soltanto a se stessi, basano tutto sul proprio benessere.
Le persone, i valori vengono dimenticati, tutto viene ridotto al possesso, all'avere.

Il successo, il denaro, l'arricchimento facile, il lusso, la mondanità diventano il soli obiettivi del loro vivere quotidiano, tutto il resto non conta più nulla.
Non comprendono che vivere una vita sana, normale, senza eccessi di protagonismo resta la ribalta più bella che il destino ci possa regalare.
L'Italia è diventato un paese dove sempre più persone non hanno pari dignità, pari diritti
e dove molti spacciano la solidarietà con la beneficienza, dove i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e il ceto medio in via di estinzione.
I cuori si sono inariditi, gli egoismi sviluppati, l'indifferenza ha conquistato sempre più menti.
Una società dove spesso viene abbandonata la strada dell'etica che è la sola e quella giusta che può dare alle persone oneste l'immagine che meritano.
Gli italiani sembrano preferire solo bravi comunicatori, snobbano o non sanno più distinguere le persone serie e concrete dagli imbonitori e venditori di fumo, non sanno più riconoscere le persone oneste dai truffaldini forse perché stanchi di una brutta gestione del bene pubblico, di una classe politica quotidianamente segnata da scandali, corruzione e malaffare. Hanno smesso di scegliere, di lottare forse anche di pensare.

C'è molta gente che continua a credere alle spacconate, alle "bombe" dei vari mister bomba e dimentica che il male non è soltanto di chi lo fa ma anche di chi, potendo impedire che lo si faccia, non lo impedisce.
Oggi più che mai è attuale e pertinente il monito di Papa Francesco che cita il profeta Geremia:
"CHI CORRE DIETRO AL NULLA DIVENTA LUI STESSO UNA NULLITA'"