domenica 15 giugno 2014

"TENGO FAMIGLIA"

"TENGO FAMIGLIA"
Dott. Giuseppe Torcivia

"TENGO FAMIGLIA"
( Leo Longanesi )

Cari compagni, cari camerati, cari amici, cari elettori, cari italiani corro verso il carro del nuovo vincitore, le sue argomentazioni, i suoi programmi, le sue ultime dichiarazioni ecc.ecc. mi hanno effettivamente convinto.
Tengo famiglia, ecco questa potrebbe essere la odierna sempre ripetitiva ma vera desolante giustificazione dei nostri politici perdenti.
Vediamo ogni giorno che la fila di estimatori interessati (manager, banchieri, parlamentari, giornalisti, sindaci) davanti ai nuovi potenti aumenta.
Tutte persone che hanno avuto precedentemente favori, posti, carriere prestigiose dall'ultimo capo di partito o di governo battuto, sconfitto.
Oggi nessun commento, stanno tutti zitti e buoni, non una parola in favore dell'ultimo loro benefattore potente decaduto.
Qualcuno ha scritto che: "Il trasformismo, il voltagabbanismo è nel DNA della nazione".
La storia si ripete: ecco i potenti, cortigiani a correre sul carro del vincitore.
Molti subito dopo queste ultime elezioni si sono calmati, in particolare quelli che avevano lanciato parole di fuoco contro il governo e il premier: " l'autosufficienza dell'esecutivo è una distorsione della democrazia ".
Stanno in silenzio assoluto quelli che alcuni mesi fa definivano il compagno di partito: " malato di potere ".
Un vecchio amico molto tempo fa mi parlava di un episodio della fine della 2a guerra mondiale .
Alcuni giornalisti chiesero ad uno dei vincitori delle forze alleate, Sir Winston Churchill, perché aveva parlato di vittoria alleata su 90 milioni di italiani, Churchill tranquillamente rispose: perché a mezzogiorno c'erano 45 milioni di fascisti e alle 12,30 c'erano 45 milioni di antifascisti che si dichiaravano tali.
Pur di andare avanti e rimanere sempre attori o comparse e comunque sulla scena politica vengono giustificati comportamenti precedentemente giudicati moralmente disdicevoli o ignobili.
Dimenticate le offese, le accuse lanciate, i torti subiti.
Signori, tutti a bordo, la nave riparte con un nuovo comandante che accoglie tutti e tutti felici e contenti.
La cosa che impressiona di più che moltissimi di questi voltagabbana sono giovani che hanno lasciato, abbandonato, tradito i loro leader, i loro gruppi di riferimento un po' prima delle elezioni per ottenere un posto sicuro in lista o subito dopo le elezioni con la speranza-certezza di ricevere qualcosa.
Questo è uno strano paese dove tutte le persone normali pensano alla pensione, i nostri politici fanno di tutto per non andarci, anche quando vengono rottamati, battuti sul piano elettorale, condannati in via definitiva.
Rimanere sempre nel giro che conta, un posticino serve sempre per non essere dimenticati, per soddisfare la loro voglia, succubi dei loro vizi, malati di potere.
  E' bene appropriato per molti di questi politici il detto siciliano: "CUMANNARI E' MEGGHIU CHE FUTTIRI".
Nessuno si sente perdente, nessuno vuole perdere perché altrimenti dovrebbe  lasciare tutto quello che la propria mente malata di potere aveva immaginato di avere per sempre.
Gente veramente malata che non accetta, non accetterà mai di vivere in questa nostra società priva di una qualsiasi grande, piccola o piccolissima leva di comando.
Fuori dalla "stanza dei bottoni" si sentono perduti, infelici, falliti, morti.
Se potessero questi politici inventerebbero anche una sorta di polizza che li garantisca per sempre dalla perdita di potere. Assicurazione perpetua di un posto in Parlamento, o nella direzione del partito, un posto da governatore di regione, da sindaco, la presidenza di una controllata ecc.
Del resto solo menti drogate di potere potrebbero pensare a tanto.
Oggi ancora siamo alla luna di miele tra gli ultimi perdenti ed i nuovi vincitori, tra denigratori dell'ultimissima ora ed i voltagabbana della prima ora, tra quelli lesti a cambiar casacca e quelli lenti, tra creduloni ed i furbacchioni, tra gli eterni illusi ed i bravi imbonitori, la pace è scoppiata tra i rottamatori ed i rottamati.
Finché la barca va, tutto bene.
"C'EST LA VIE",- così dicono i francesi.