mercoledì 20 febbraio 2013

MERCATO DELLE VACCHE


"MERCATO DELLE VACCHE"
Dott. Giuseppe Torcivia
Ci troviamo di fronte alla vecchia politica, alla politica delle vane promesse, a quella dell'imbroglio. La demagogia è un'offesa all'Italia.
Il Paese è in crisi profonda, ma in televisione torna il cabaret, ma più che ridere direi c'è da piangere e spegnere il televisore.

Questi non si rendono conto di quello che succede veramente in Italia.
"Fenomeno da baraccone", "Saltibanco", "Cialtrone", "Buffone", "Mascalzone", "Bugiardo", "Ladro", "Piffero magico", "Illusionista ringalluzzito", "Piazzista", "Vuole tassarmi anche il piffero? " Queste sono le parole, le espressioni gentili che intercorrono tra i politici nostrani.
Non parliamo dei toni aggressivi, frasi violente e offensive da parte di chi riveste responsabilità pubbliche nei confronti di altre istituzioni.
Ciò che emerge dai numerosi dibattiti televisivi, dalle interviste è la rozzezza di tanti di loro, la volgarità, il poco interesse nei confronti del Paese e della comunità intera.
Manca a questi signori il minimo di decenza nel condurre le battaglie politiche.
Tutto questo fa pensare che quanto prima si ricomincerà da parte di alcune forze politiche a navigare a vista, campare alla giornata mentre i problemi dell'Italia si aggravano.
L'impressione, ma è quasi certezza, è che dopo questa tornata elettorale ci ritroveremo nella stessa situazione che determinò la nascita del governo tecnico presieduto dal Sen. Monti. Forse anche peggio.
Si parla sempre delle necessarie riforme dello Stato: tutto bene, ottimi i propositi. Se guardiamo le eterogenee alleanze che si sono formate, è da chiedersi come faranno a varare le auspicate riforme se all'interno delle varie coalizioni, dei gruppi e sottogruppi, c'è tutto e il contrario di tutto ?
Temiamo che i problemi si aggraveranno e le tante necessarie riforme non si faranno.
 Forse queste mie sono parole al vento. La gente (almeno una buona parte) andrà a votare e continuerà a far eleggere quelli che vengono proposti da chi, per anni, è sempre sulla scena politica. Poi abbiamo quelli che fanno le primarie e poi candidano (un bel numero) chi vogliono al vertice, infischiandosene della base.
Questa campagna elettorale mi riporta indietro negli anni della mia giovinezza, quando la domenica nella piazza principale della mia città arrivavano i venditori, i "bravi imbonitori". Vendevano di tutto, tappeti, pentole, smacchiatori e lucidi per le scarpe, ombrelli, pomata per i calli, e promettevano con uno o più acquisti anche premi.
Oggi è lo stesso ai votanti promettono tutto e regalano tutto: rimborsi di tasse, sgravi fiscali e tra non molto vacanze gratis per tutti, stipendi e pensioni da sogno.
Hanno impoverito il Paese, hanno messo ticket su ticket sui servizi sanitari e sulle medicine,hanno ridotto al ridicolo la scuola,hanno bruciato miliardi di tasse,hanno sacrificato una,forse due generazioni,condannate a non lavorare mai, hanno bruciato e gettato al vento i sacrifici di genitori e figli, hanno calpestato la dignità della gente imponendo il rigore a senso unico.
Hanno spogliato le casse dello Stato e succhiato il sangue del Paese.
Hanno creato pensionati senza pensione, messo le vecchie generazioni contro le nuove, i figli contro i padri.
Ma ora cambia tutto. Si dà inizio al "mercato delle vacche ". Fanno a gara a chi la spara più grossa: via l' IMU a chi é già moribondo, daranno gratis le dentiere ai poveretti che non hanno più nulla da mangiare borse di studio ai talenti che già da tempo hanno lasciato l'Italia,agevolazioni per l'acquisto di una macchina alla gente che non è più in grado di comprare un motorino, soldi e agevolazioni fiscali alle piccole imprese, agli artigiani, ai commercianti che già sono falliti o sono stati costretti a chiudere.
Molti politici e molti manager di grandi aziende statali e di banche, nominati o sponsorizzati dai politici, tutti predatori di beni pubblici, collettori di tangenti milionarie, hanno sulla loro coscienza il declino e lo sfascio del Paese.
TUTTI ANDREBBERO PROCESSATI PER DISASTRO ECONOMICO DOLOSO,PER AVER IMPOVERITO UNA NAZIONE, RESO RIDICOLO UN PAESE, PER AVERE TOLTO IL FUTURO A DUE INTERE GENERAZIONI E LA SPERANZA ALLA GENTE PER BENE.
Hanno portato via agli italiani la possibilità e la libertà di scegliere e di decidere.
In Italia mancano vari spazi di libertà. I giovani sono costretti ad accettare i pochi lavori e precari pur di portare a casa qualcosa. I giovani ,i nostri bravi ricercatori sono costretti ad emigrare perché la ricerca in Italia non viene adeguatamente finanziata.
Bravi operai specializzati,ottimi manager vengono espulsi dal mondo del lavoro causa chiusura aziende vessate e abbandonate dallo Stato.
La mancanza di lavoro, ripeto, riduce la libertà delle persone che vengono condannate inesorabilmente alla disoccupazione o all'emigrazione.
La gente si uccide, gli operai, gli imprenditori si uccidono perché senza lavoro perdono la dignità.
 Concludo con le parole (lasciate in un biglietto) di Giuseppe Burgarella, un operaio siciliano edile che si è suicidato due settimana fa per mancanza di lavoro :
"DOBBIAMO SUICIDARCI TUTTI PER FAR CAPIRE QUANTA E' GRAVE LA SITUAZIONE?"
Anche noi affidiamo queste amare e tragiche parole alle riflessioni e alle coscienze dei nostri governanti.

Nota della redazione 
Al posto della postfazione
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi
La schiavitù era stata abolita perchè si era ritenuto che nessun essere umano dovesse essere considerato semplicemente come lo strumento della ricchezza di un altro. E mentre oggi qualcuno chiede: Non rubateci il futuro, siamo oramai precipitati nel passato, ma è il passato di una società senza solidarietà, perché il progresso morale nel corso dei secoli, è consistito essenzialmente in una protesta della comunità contro abitudini crudeli e nel tentativo di ampliare i confini della solidarietà umana. 
Oggi l'imbarbarimento delle regole e la svendita di diritti e conquiste sociali ha riportato le lancette del tempo, paurosamente indietro. Un mercato senza regole se non quelle della finanza internazionale, prefigura solo un mattatoio sociale. Basterebbe solo una buona memoria per evitare di riportare politicamente in vita inattendibili simulacri.
Sotto i miei piedi c'è sepolta la storia della nostra gente, le nostre radici e anche i nostri semi. Più sotto ancora, nel cuore della terra sepolta dal tempo, l'energia di milioni di piante ed animali che oggi è diventata quello che voi chiamate petrolio, per noi è soltanto la morte nera. Viviamo su un mare di petrolio, ma non è nostro, a noi appartiene solo quello che avvelena il fiume, i pozzi, e i campi. Quello che invece rubate, vale le vostre vacanze, il vostro lavoro, la vostra libertà e la ricchezza dei vostri capi; quello che lasciate, silenzio ed abbandono. Gli animali sono morti o fuggiti, le case sprofondate nel fango nero, i bambini crescono come piante senza sole e come piante ammalate si piegano prima di alzarsi diritti verso il cielo. Pensavo servisse una guerra e migliaia di uomini pieni d'odio per cancellare un popolo, ma mi accorgo che bastano pochi uomini grigi e ben vestiti che stringono le mani di un ladro nero dal sorriso bianco.





domenica 17 febbraio 2013

PIETRE e PAOLO



"PIETRE e PAOLO"

Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

PIETRE e PAOLO

Paolo: cadono le pietre.
Un fulmine colpisce la cupola di San Pietro,
Benedetto XVI rinuncia al Ministero millenario di Pietro.
La terra trema...
L'uomo, lo scienziato tenta di spiegarci ciò che non sa.
In Russia cadono le sanpietrine.
L'uomo ritorna a voler filosofare la sua sapienza,
Ma non si chiede mai: io, uomo, sono peccatore?
L'uomo si è allontanato dal Creatore,
L'uomo si è allontanato da Dio.
L'uomo si vuol sostituire al Creatore – il Dio.
Il Dio creò l'uomo e la donna come compagna di vita
Per progredire, ma l'uomo stravolge il disegno Divino.
L'uomo impuro pensa di annientare ciò che è stato creato.
Guai a colui che seguirà l'uomo,
l'uomo-avaro, l'uomo-lussuria, ignorando le leggi del Creatore.

Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

16 febbraio 2013