"QUESTA EUROPA HA PRODOTTO POVERTA' PER MOLTI E RICCHEZZA PER POCHI"
|
Dott. Giuseppe Torcivia
|
Questa Europa si è
preoccupata soltanto di tenere a bada i conti tralasciando
completamente politiche di sviluppo e di crescita tutto a danno del
benessere dei cittadini europei.
Diciamolo chiaramente
manca una vera Europa e il mondo si è accorto delle sue divisioni e
della sua irrilevanza politica e storica.
Questo è il grande
problema di noi europei, di noi italiani.
Si è dimenticato che
prima di tutto viene il diritto delle persone, il rispetto della
dignità delle persone e della sovranità nazionale, il benessere
della gente.
Questa Europa invece ha
prodotto povertà per molti e ricchezza per pochi.
Ultimamente AMARTYA SEN (
premio Nobel e filosofo indiano per l'economia ) ha detto: "L'euro
è stato un'idea orribile, che ha messo l'economia europea sulla
strada sbagliata".
Il premio Nobel in
sostanza dice che la moneta unica era nata con lo scopo di unire il
continente, ha finito per dividerlo, ha aperto conflitti tra le varie
nazioni. Più che una moneta unica ci voleva prima una equità
sociale condivisa da tutti gli stati membri.
L'Europa non va bene come
è strutturata attualmente. Il Paese che dovrebbe comportarsi da
Stato guida rispetto ad una visione europea privilegia una politica
nazionale di corto respiro, ma soprattutto di bottega, insomma pensa
solo a se stesso. E' chiaro a tutti che le scelte della Germania
stanno creando gravi problemi all'Europa.
Diciamolo francamente
guardandoci intorno ci accorgiamo che l'euroscetticismo sta
aumentando in molte nazioni europee, dalla Gran Bretagna, all'Olanda,
all'Austria, all'Ungheria e comincia a diffondersi anche da noi in
Italia.
I vincoli dell'Europa sono
pesanti. Questo rigorismo non più sopportabile non ci porta da
nessuna parte, non ci fa uscire dal tunnel.
E' necessario che vengano
allentate le misure di austerità e favoriti interventi chiari,
decisi ed urgenti per la crescita e lo sviluppo.
Il primo ministro francese
FRANCOIS HOLLANDE afferma che l'Europa uscirà dal dogma
dell'austerità.
Nel frattempo in quasi
tutti i paesi europei e per quanto ci riguarda, in Italia, il lavoro
manca, l'economia va a rotoli, il mercato immobiliare è fermo a 30
anni fa !! Ci sono pochi soldi per la cassa integrazione, non c'è un
piano organico di interventi strutturali, abbiamo le tasse più alte
d'Europa, il costo del lavoro più alto, il debito più alto d'Europa
( 2 mila miliardi di euro ), di cui paghiamo oltre 80 miliardi di
euro di interessi e non c'è crescita, sviluppo, solo aumento della
disoccupazione, insopportabile, dolorosa, tragica quella giovanile.
Abbiamo perso 5 punti
nell'industria, 4 punti di PIL in meno ( dati di aprile ).
Il nostro Paese è fermo,
bloccato e in realtà siamo commissariati dall'Europa. Sembra che
tutto sia fatto per arrivare a spogliarlo dalla residua sovranità
nazionale ed espropriare i cittadini italiani dei loro beni e del
loro futuro.
Ma non finisce qui.
WEIDMANN ( membro del Direttorio del BCE ) in una intervista al "Wall
Street Journal" afferma che non è passato il peggio della crisi
europea : "Ci vorranno 10 anni perchè l'economia si riprenda.
La calma che osserviamo adesso potrebbe essere una trappola, e la
Banca Centrale non può far tutto ". Analisi, dichiarazioni che
ci impensieriscono e ci rendono sempre più pessimisti. Poveri noi !!
Oggi abbiamo un sistema
economico, che dopo averci derubato ci ha resi schiavi di un sistema
senza via d'uscita che continuerà a moltiplicare il debito fino
all'implosione.
Molti economisti e
commentatori finanziari hanno più volte affermato: " CHE IL
NOSTRO PAESE E' STATO FREGATO CON LA VALUTAZIONE DELLA LIRA".
Dobbiamo dedurre che siamo condannati ad un lento e inesorabile
declino.
"I politici non
possono ignorare l'esistenza di movimenti che esprimono il disagio
molto sentito e bisogna tenerne conto. La gente non capisce come mai
la redistribuzione del bilancio dell'UE avvenga in modo non equo. C'è
un'Europa straricca e un'Europa molto povera, una distribuzione iniqua
che il popolo non capisce. Non lo capisce la gente e, per inciso non
lo capisco neanch'io". Queste sono le parole ultimamente dette
da MARTIN SCHULTZ ( Presidente del Parlamento Europeo ). Se lo dice
lui !!!!
Si è pensato prima di
realizzare l'unione monetaria, ma senza una vera unione politica e
anche fiscale nessuna unione monetaria può sopravvivere.
L'assenza di uno Stato
europeo fondato su una forte condivisa unione politica è la vera
causa delle difficoltà dei problemi, dei rischi nei quali si trova
l'eurozona.
PAPA FRANCESCO
recentemente ha detto: "La nostra crisi di oggi è che non
interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si
preoccupa delle banche o della finanza". L' Europa così muore.
Ultima dolente e triste
nota che ci tocca da vicino. L'Europa, sempre impegnata a garantire
la solidità della moneta unica è completamente assente nella brutta
e triste storia dei nostri due marò, cittadini italiani, anche
europei.
Questa non è l'Europa che
è stata pensata, voluta dai padri fondatori. Questa non è l'Europa
che vogliamo consegnare a tutti quelli che verranno dopo di noi.
A QUESTA EUROPA MANCA
UN'ANIMA, MANCA UMANITA'.
Concludo con le domande
che il nuovo arcivescovo di Canterbury - JUSTIN WELB - ha rivolto al
Presidente della Barclays Bank : " MA VOI, BANCHIERI, PERCHE'
SIETE COSI AVIDI ? PERCHE' VI ARRICCHITE SPECULANDO CON I SOLDI DEGLI
ALTRI ? "