sabato 29 dicembre 2012

L’elettorato smarrito all’incrocio buio

"L’elettorato smarrito all’incrocio buio"
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi
Carissimi cittadini, o meglio dire, caro popolo italiano (vi chiamo “popolo” e sono orgoglioso di farne parte),
voglio esternarvi la mia amarezza nel vedere prenderci ancora per i fondelli da questi burocrati che si fanno chiamare politici della Repubblica Italiana (già venduta).
Chi vi parla è Paolo Francesco Barbaccia Viscardi, senatore accademico ed ex candidato per la Camera e Senato nell’87 di “Alleanza Popolare”.
 

Allora non fui eletto e oggi ne gioisco perché se fossi in questa mischia, o sarei diventato come tutti loro, o mi avrebbero già cancellato dalla scena politica.
Però qualche parola vorrei esprimere a proposito degli eventi in atto.
Cominciamo dalla figura del Presidente della Repubblica (qui potete leggere la mia lettera recentemente inviatagli).
Per la salvaguardia della Costituzione doveva essere proprio lui a prendere le redini del Governo Politico dopo Berlusconi, invece di consegnarlo ai Tecnici.
I politici di oggi dei partiti di  "pigliatutti" alias  “pigliatutto”  non si distinguono quasi uno dall’altro nella corsa alla conquista di tutti gli elettori disponibili per tutte le cariche acquisibili: anzi assomigliano al caleidoscopio, formando delle alleanze variopinte, instabili e sconcertanti ad ogni cambiamento delle circostanze che cambiano di continuo.
Il centro, invece, sembra da sempre in attesa per consegnare la poltrona e dare la rappresentanza politica ad ex-tecnico S.E. senatore a vita Presidente Mario Monti appoggiato dall’Osservatore Romano (certamente il lupo perde il pelo, ma non il vizio - e qui la nostra fede continua a traballare perché è difficile coniugarla alla politica dello Stato Vaticano: allora, forse è il tempo di una nuova Crociata? Scendete in campo o salite anche  voi in politica - Deus lo vult?).
Vediamo lo scempio della magistratura che lascia l’incarico di imparzialità e decide di prendere parte e si scopre che anche loro hanno preferenze: la domanda  viene naturale - furono da sempre imparziali quando indossavano la toga?


Io credo che questa nostra “Italia” è stata già venduta.
Do un semplice esempio: avete notato che ci sono sempre più divieti nel territorio demaniale?... una passeggiata nella natura diventa sempre più difficile poichè metti piedi in una proprietà privata di qualcuno!
Cari Signori - politici,
Vi ricordo che nella Prima Guerra mondiale per i confini dello Stato Italiano sono caduti tanti. La Seconda Guerra ci ha liberato dal nazifascismo.
Ed io come cittadino italiano oggi non desidero sottostare ad altre bandiere (con tutto il rispetto alle nazioni) tranne quella italiana, come non desidero orientarmi alle banche e allo spread, ma alla volontà del popolo sovrano manifestato attraverso buona e sana politica!
Ditemi voi chi devo votare - io non lo so!
Per la prima volta nella mia vita - non so chi votare!

Intanto BUON ANNO 2013 a tutti e che Dio ci salvi!
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi



lunedì 10 dicembre 2012

BUON NATALE 2012 !



"LA VOCE DELLA TOSCANA"
BUON NATALE 2012 !

    
 
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S.E. Dott. Giuseppe Torcivia
Cavaliere di Gran Croce di Giustizia dell'Ordine Teutonico della Sovrana Casa di Svevia
Gran Cancelliere Magistrale


FESTIVITA' 2012 - 2013

GLI AUGURI DEL SOVRANO ORDINE MILITARE E OSPITALIERO DI S.MARIA DI GERUSALEMME TEUTONICO


BUON NATALE
A chi " batte il male circondandolo da ogni parte con il bene " ( Papa Giovanni Paolo II )
A chi saluta ancora con un bacio
A chi sa dare senza ricevere
A chi conserva ancora il primo amico
A chi dedica parte del suo tempo libero agli altri
A chi non tradisce un'amicizia
A chi ama e continuerà a farlo
A chi non rinnega mai le proprie idee e rispetta quelle degli altri
A chi dà ad una stretta di mano ancora un valore
A chi da tempo non c'è più, ma ci guarda, ci ama e ci guida da lassù

BUON NATALE
Agli audaci : che inventano le cose che non c'erano; che osano sfidare gli Eventi; che superano ostacoli e smontano i luoghi comuni; che si battono per un'idea e fanno quello che gli altri non farebbero. Non mollano mai e cambiano le cose.
Un augurio a tutti noi perchè questo Natale ci faccia sentire più vicini ai meno fortunati. Ci trovi migliori, più umili, più realisti e ci ricordi che: " siamo tutti disegnati a matita ", non si può superare nessun Limite, non si può inseguire sempre il successo, non si può affermare nessuna certezza se non si è imparato nulla dai nostri errori del passato.
Un augurio perchè questo Natale e il Nuovo Anno vedano la sconfitta dell'egoismo, il trionfo di una " fraternità perfetta ", una migliore e serena vita per tutti.
Regaliamo un sorriso a chi si sente solo.
Regaliamo una carezza a chi sa apprezzare i gesti semplici.
Regaliamo amore a chi lo merita.
Regaliamo i nostri migliori pensieri a chi non si arrende di fronte alle difficoltà della vita e lotta sempre contro tutte le ingiustizie.
E a noi Cavalieri Teutonici della Sovrana Casa di Svevia - continuate a regalarci la vostra Stima e Amicizia.

AUGURI DI BUON NATALE E DI BUON ANNO SERENO!


NOTA AUGURALE del Gran Maestro e del responsabile del giornale “La voce della Toscana”
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

In questo anno di governo Monti voglio augurare un buon Natale e un Felice Anno Nuovo ai “Grandi della Terra” e che si ricordino che sono “grandi” perché i popoli pagano loro per essere rappresentati.

All'Europa voglio augurare un buon Natale e un Felice Anno Nuovo, a quella Europa dei popoli.

Auguro un buon Natale e un Felice Anno Nuovo ai politici italiani che capiscano che sono servi del popolo e non sono i loro sovrani, e che imparino e osino a difendere la sovranità di un popolo con un passato glorioso.

Infine auguro un buon Natale e un Felice Anno Nuovo al popolo italico - popolo “di Roma” che ha una cultura infinita, una storia imparagonabile e mitica.
Ecco i miei auguri:

che non si abituano al termine “l'Italia è sorvegliata speciale”, 

che capiscono l'intreccio politico nella quale sono stati trascinati i popoli europei, 

che realizzino che stanno cedendo la propria sovranità ad essere governati dal padre-denaro (o dagli altri paesi: Germania? Francia? Regno Unito? Chi altro?)
 e 
 che nessuna forza politica fino ad oggi ha difeso questa sovranità 
che abbiano la capacità di scegliere quelli che sapranno ricuperare la dignità della sovrana ITALIA.

P.pe Paolo Francesco Barbaccia Viscardi, Gran Maestro

domenica 25 novembre 2012

100 anni dalla nascita di Otto d'Asburgo


Il 20 Novembre 2012 S.A.I.R. l'arciduca ereditario d'Austria Ungheria Ottone d'Asburgo-Lorena - Otto d'Asburgo, avrebbe compiuto 100 anni.
Un omaggio fotografico della Voce della Toscana al Granduca di Toscana.





      



NOTA NOSTRA.
La corrispondenza tra l'Arciduca SAIR Otto de Habsbourg e Paolo Francesco Barbaccia, duca di Svevia e il Circolo Amici della Casa Sovrana di Svevia - una testimonianza dell'amicizia e collaborazione

L'Ordine Teutonico, fondato da Federico, duca di Svevia, secondogenito dell'Imperatore Federico Hohenstaufen detto Barbarossa, fu il decimo Ordine dinastico della Casa Asburgo - Lorena cliccare per leggere




Il Gran Maestro dell'Ordine Teutonico della Sovrana Casa di Svevia  SAIR Paolo Francesco Barbaccia Viscardi ha ridato la veste cavalleresca all'Ordine e una seconda vita al Titolo "Gran Maestro" - Grossmeister che la Casa Imperiale d'Asburgo ha attribuito ai Principi Imperiali - capi dell'Ordine Teutonico dinastico durante un breve periodo 1840 - 1894 (la situazione politica mondiale ha indotto di cambiare il titolo in Hoch-und Deutschmeister che oggi esiste nell'ala clericale dell'Ordine).
L'Ordine Teutonico della Sovrana Casa di Svevia ha la sede in Italia, l'unico stato tra gli  altri 6 che non ha mai accettato la spartizione dei beni dell'Ordine dopo la caduta della monarchia Austro-Ungarica. 

martedì 6 novembre 2012

"ULTIMA CHIAMATA"


"ULTIMA CHIAMATA"

Dott. Giuseppe Torcivia
  
 "...Hanno persino l'orgoglio e l'arroganza di mostrarsi immorali..."

( Cardinale Gianfranco Ravasi)

Con l'astensionismo in Sicilia una parola chiara è stata detta dalla maggioranza dei siciliani che non sono andati a votare: politici andatevene a casa e ponete fine alla presa per i fondelli della gente.
Chi ha disertato le urne ha voluto condannare la politica di questi signori fatta di privilegi, furberie, furti più o meno legalizzati, sacrifici, tasse e balzelli vari. Situazione melmosa dove gli attori non sono più in grado di voltare pagina.
Siamo al fallimento totale della politica e con credibilità zero dei partiti. I partiti non hanno ancora capito i segnali di rivolta di un popolo stanco e disgustato: astensionismo, scioperi, sfilacciamento del tessuto sociale, irrigidimento dei rapporti tra classe dirigente e forze sociali, mancanza di senso di tranquillità e stabilità.

 Le ruberie e gli intrallazzi continuano, i risultati sono evidenti e tutti sulla pelle degli italiani. Ogni giorno siamo assai più poveri di prima e le sanguisughe umane continuano nel loro lavoro.***
 
La gente è schifata da una sporca politica che ha devastato e annullato speranze e progetti di milioni di persone e teme che da tempi difficili si passi a tempi drammatici. I psicologi parlano di una nuova patologia psicologica che definiscono "depressione sociale".
La gente è stanca dello "scaricabarile". Sono anni e anni che gli italiani si sentono ripetere che bisogna fare sacrifici, mettere mano al portafoglio per risanare, risanare, risanare le casse pubbliche e che la colpa è dei governi precedenti.
E' sempre la solita solfa. Quasi sembra che in questo Paese il governo in essere non ci sia mai.
Politici, che avete addormentato il cervello e il cuore dei cittadini, che avete inquinato la mente dei più deboli e tentato di diffondere i vostri vizi tra le persone perbene, mollate tutto.
C'è bisogno di aria fresca, pulita nel Paese, nei palazzi, nelle case comunali. Aria pulita per far vivere la vera e buona Politica.
Ultimamente il Presidente dei giovani industriali aderenti alla Confindustria ha dichiarato : "...via dalla politica, ladri, ignoranti e incapaci...". Queste sono anche le parole sulla bocca degli italiani.
Bisogna mandare a casa i politici che hanno inventato e creato una "nuova Italia". L'Italia di quelli che gridano: " Forza Etna", "Forza Vesuvio ", " Forza Marsili " ignorando la vera Italia di quelli che hanno sacrificato la propria vita per tutti noi, degli operai, degli impiegati, dei professionisti, degli imprenditori, artigiani, commercianti che ogni giorno, dal Nord al Sud, tirano la carretta per un paese migliore.
Politici che hanno "pompato" e agevolato l'Italia di quelli che mangiano ostriche e pasteggiano con lo champagne e abbandonato l'Italia delle famiglie, costrette ad enormi e impossibili sacrifici, di quelli costretti a privarsi delle medicine, di quelli che pranzano con pane e pomodoro o cenano con un po' di latte e qualche biscotto.
VERGOGNA !!
Gli elettori mandino per sempre a casa quella parte della classe dirigente che definisce la magistratura politicizzata quando viene colpita perchè scoperta con "le mani nella marmellata".
I cittadini onesti sanno bene che la "storia del Paese non si fa dentro le aule giudiziarie". Sanno bene che la magistratura ha l'obbligo dell'azione penale, quindi fa il suo dovere, mentre le forze politiche hanno il dovere di governare con equità, correttezza e onestà. Spesso la magistratura è dovuta intervenire e supplire alle carenze, alle omissioni e agli errori della politica.
Bisogna che questo Paese mandi a casa tutti quelli che chiamano i nostri carabinieri, poliziotti e finanzieri, in modo spregiativo, "sbirri" perchè fanno il loro dovere e spesso con pochi mezzi, poche risorse, organici ridotti. O vengono definiti "servi del potere" perchè operano per difendere e far rispettare le leggi del nostro stato democratico. Forze dell'ordine qualche volta "lasciate sole" da una classe politica poco credibile, distratta, indecisa e pavida.
Basta con le ambiguità e le ipocrisie. Una classe politica che non mantiene le promesse, mentre chiede ai cittadini sacrifici, sacrifici, è indegna.
Andatevene politici che avete fallito. Aiutateci a sfatare il detto che siamo il " Paese dell'eterno ritorno" perchè ci troviamo davanti sempre gli stessi protagonisti della politica incapaci, gli stessi annosi problemi oggi divenuti più grandi e gravi, incancreniti.
Non prolungate la vostra agonia, non prolungate con le vostre decisioni le sofferenze dei cittadini.
Compite un ultimo atto: togliete il disturbo, o sarà la maggioranza del popolo italiano a cancellarvi dalla scena politica.
Molti piangono e non muovono un dito sulle macerie del nostro Paese saccheggiato dalla voracità di pochi e dall'indolenza e indifferenza di tanti.
Una migliore Italia è possibile. Non lasciamoci sconfiggere dal pessimismo. Non abbandoniamo mai i nostri sogni.
Bisogna reagire, riscoprendo e portando avanti la vera e buona Politica che non viene fatta e non si trova solo nelle sedi dei partiti, nelle sedi istituzionali, ma nelle azioni, nelle scelte e nei comportamenti di tutti noi cittadini, ogni giorno, ogni momento della nostra vita, sempre.
Giuseppe Tornatore nel suo film "Baaria" diceva: "La Politica è bella", ma è bella se viene portata avanti con valori irrinunciabili, da una grande partecipazione, con passione, con legalità e che non dimentichi mai la cosa principale: l'interesse comune.
I partiti forse rappresentano una Italia che non esiste più e continuano a percorrere strade sbagliate che li sta portando al fallimento totale.
Il risultato delle elezioni in Sicilia è "L'ULTIMA CHIAMATA". Ascoltino, comprendano che devono cambiare e sappiano che c'è un grande bisogno di uomini migliori per una Italia migliore, di uomini più giusti per una Italia più giusta.
Nota del redattore:
In tanto il capo dello Stato ci dovrebbe rispondere se viviamo ancora in uno Stato sovrano o l'Italia è irreversibilmente una schiava del potere bancario?
Per quanto riguarda quello che prima chiamavano “l'antipolitica del comico” , divenuto ora una forza politica che potrebbe cambiare le cose, vogliamo rispondere con le parole di Franco Battiato detti oggi nella trasmissione “Otto e mezzo” su La7: “Il fenomeno dei grillini non mi ha meravigliato perche’ questo attacco duro, a volte sgradevole ed esagerato, e’ quello che ci vuole per certa gente, che poi se ne frega."
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

mercoledì 26 settembre 2012

SUV - OSTRICHE -CHAMPAGNE -VILLE -"TOGA PARTY" - VIAGGI - FESTE




"SUV - OSTRICHE -CHAMPAGNE -VILLE -"TOGA PARTY" - VIAGGI - FESTE"

Dott. Giuseppe Torcivia


" Non nobis solum nati sumus "
( non siamo nati solo per noi )

Amministrazioni locali e regionali definite un " verminaio ". Politici e amministratori indagati per spese allegre e incontrollate. Situazione maleodorante che in tutti genera vomito, disprezzo, rabbia.
Siamo di fronte ad uno scadimento della classe politica generale, dove trionfano la mancanza del senso dello Stato e il decoro personale.

E' stata superata la soglia della decenza. Un noto avvocato ha definito una regione italiana colpita ultimamente da scandali : " UN PORCILE ".
Rimaniamo sbigottiti e sconcertati a sentire le parole pronunciate da un governatore di regione nei confronti di alcuni consiglieri regionali:
"VILI-CODARDI-MALFATTORI-LADRI "e definito il Consiglio regionale: "INDEGNO e FETENTE".
Leggiamo che un consigliere di una regione ha a sua disposizione 11 dipendenti; il presidente ha uno staff di 18 persone più 9 collaboratori (= 27 !!!!). Il Presidente degli Stati Uniti d'America Obama ne ha 21.
Siamo veramente di fronte ad un oceano di immoralità e alla più grande e sfacciata ruberia di soldi pubblici.
 Qualcuno ha scritto clima da fine impero.
L'Italia non si merita questi politici, figuri impresentabili, spregiudicati, ingordi, tamarri, mediocri e ambiziosi.
Questi signori dai palati fini, dagli stomaci allargati, insaziabili e predatori di beni pubblici continuano ad operare ed a presentarsi sulla scena con le loro facce di bronzo.
Non riescono a capire che la loro storia brutta e sporca è finita, che i banchetti non sono eterni e che il sipario dello sdegno nazionale sta calando sulle loro malefatte.
A questi signori politicanti riesce difficile capire che la politica è passione e amore, la forma più sublime e generosa nei confronti degli altri, della società.
Questi ingordi mettono passione e amore soltanto nell'opera di accumulo di ricchezze, nel collezionare ville, case, auto, nel vivere nel lusso sfrenato.
Costoro difficilmente riescono a distinguere interesse proprio e interesse collettivo e non sanno cosa sia equità sociale, senso civico, solidarietà.
Del resto la " filosofia " di molti di questi ingordi è espressa in un motto : " OMO SE NASCE BRIGANTE SE MORE ". Bellissimo, efficace, ben appropriato. Consiglio loro di scriverlo sui loro prossimi volantini elettorali.
Il Presidente della CEI Card.Bagnasco, a proposito di questi episodi ha dichiarato : " Sprechi vergognosi di denaro pubblico " - " ...Reticolo di corruttele e scandali ".
Il Card.Villani : " Assistiamo al persistere di privilegi di corporazioni, scandali ed abusi di denaro pubblico che sono intollerabili ".
Il Presidente della Corte dei Conti ha dichiarato : "..... Noi siamo abituati a un certo tipo di patologie, ma non pensavamo si potesse giungere a tanto.....".
Questa situazione mi fa venire alla mente scene diverse dolorose e tristi. Ho visto disperarsi e piangere pensionati e poveri vecchietti e credo che in quella disperazione, in quelle lacrime ci fosse tutto il senso della mancanza di solidarietà, di una società politica sorda, cieca e insensibile verso i più deboli e verso chi soffre.

E' tutto un " MAGNA MAGNA ". Ci accorgiamo che una parte della nostra classe dirigente più che dirigere il Paese se lo sta mangiando piano piano ogni giorno e fa pagare a tutti noi cittadini anche l'aria che respiriamo.
Questi sono gli amministratori di uno dei paesi tra i più belli della terra e che stanno distruggendo. Per questi signori stiamo diventando lo zimbello del mondo.
Questa è la nostra classe dirigente. Anzi,come diceva Leonardo Sciascia,"classe digerente ".

sabato 1 settembre 2012

C' E' BISOGNO DI UNA NUOVA STORIA POLITICA


"C' E' BISOGNO DI UNA NUOVA STORIA POLITICA"

Dott. Giuseppe Torcivia

" Non è facile lasciare le cose prima che le cose ci lascino "
( Gen.Charles De Gaulle )

Da un po' di tempo la situazione del Paese non è buona. Chi ha governato in anni precedenti dovrebbe, ma già da tempo, fare il punto della situazione, darsi un traguardo, mettere fine a propositi, programmi e a nuove "discese in campo".
Ci sono politici che hanno caratterizzato la vita politica italiana nell'ultimo ventennio che scalpitano per riproporsi e tornare sulle ambite e prestigiose poltrone.
Invece di rinnovamento c'è la riproposizione di vecchi modelli e vecchissimi protagonisti. Invece di voltare pagina si ritorna ai vecchi sistemi.
Nessuno è indispensabile, nessuno è eterno, nessuno può essere adatto per tutte le stagioni, siamo tutti sostituibili.
" I cimiteri sono pieni di uomini indispensabili " ( Avv. Gianni Agnelli ).
Bisogna lasciare quando è impossibile difendere l'indifendibile e abbandonare quando si percepisce che non si è più in sintonia anche con quelli che hanno condiviso lotte comuni.
Non ci si può trastullare, chiudersi nei palazzi, nelle ville per non vedere mentre c'è un mondo sconvolto, un Paese che sbanda, un popolo che soffre.
Chi ha governato e non si è accorto del fallimento delle proposte portate avanti dovrebbe fermarsi perchè non ha più nulla da dire.
Se non si è in grado di affrontare missioni difficili, di mettere in campo energie, mezzi, idee, proposte credibili si toglie speranza e futuro alla comunità intera. Se non si ha più la voglia, la fantasia, la passione di affrontare sempre nuove sfide è il momento di farsi da parte.
 
Ritirarsi quando non si è più in grado di ritrovare, riscoprire e trasmettere ai cittadini: emozioni, i valori, il sentire molto forte l'orgoglio dell'italianità, l'appartenenza ad un grande Paese.
Bisogna che lascino tutti coloro che hanno per molti anni, per mantenere la guida dell'Italia, dato voce e potere ai sognatori di una nazione padana (??!!) o addirittura di una euroregione padana-alpina.
Noi dissentiamo, rispettiamo tutte le idee, ma sempre sognatori sono e, qualcuno, anche trivialone.
Tutti coloro che nelle varie posizioni di governo, di semplici parlamentari o di dirigenti politici hanno assecondato i capi anche quando questi sbagliavano sono fortemente responsabili del danno che hanno arrecato al Paese.
Bisogna che si ritiri chi non ha ascoltato e non ha voluto vedere la protesta e l'indignazione che salivano in tutto il Paese.
Si ritirino tutti coloro che non hanno capito che uno Stato non può essere governato in base alle opinioni di un partito e non può essere affidato ai capricci, agli umori, ai puntigli e alle volgarità di un capo partito.
Bisogna che facciano molti passi indietro perché hanno sbagliato tutto, perchè hanno mortificato i meritevoli, ignorato i migliori, cancellato la dignità,i sogni e distrutto le speranze di milioni di persone.
L'Italia ha grandi possibilità. Gli italiani possono ancora scrivere pagine di successo di una storia comune senza dimenticare o rinnegare le proprie radici,la propria identità.
L'Italia più volte è caduta e più volte è risorta. Il sogno è ancora possibile.
Oggi più che mai, dalle Alpi alla Sicilia, necessitano responsabili politici che sappiano operare con correttezza ed equità.
Non è più tempo delle divisioni fra i vari partiti che compongono il panorama politico italiano.
Basta con uomini che credono solamente alla religione del potere e del denaro. Basta con i politicanti di occasione ed i professionisti della politica.
Si rendano conto che non c'è spazio, non c'è più futuro politico per chi ha pensato e pensa a se stesso.
Oggi, e per molti anni ancora, lo scontro politico è e sarà tra chi si è servito della politica per i propri interessi personali e chi, invece, vuole portare avanti un impegno con dignità per provvedere alla risoluzione dei problemi della società italiana.
Diciamo un si forte e chiaro ai politici inattaccabili, aperti all'oggi e al futuro e che cercano di far uscire l'Italia dal disordine, dal grigiore e farne una nazione rispettata.
L'Italia ha bisogno di una nuova storia politica, di politici che riportino nel Paese un clima sereno e favoriscono la ricomposizione sociale. Senza una pacificazione degli animi e senza un modo nuovo di concepire, vivere i rapporti politici e sociali non si imbocca alcuna strada e si rischia la tenuta sociale.
Occorre cambiare e passare dalla politica dello scontro permanente a quella fatta ogni giorno per i cittadini. Solo così l'Italia avrà un futuro.
Basta con i privilegi, gli sprechi, le ruberie, l'illegalità diffusa.
No al ritorno a qualcosa che sa di antico e,non si tratta di età anagrafica,ma chi ha sbagliato non si riproponga e abbandoni la scena politica per sempre.
Del resto l'attuale "governo tecnico" di emergenza è nato dal fallimento della loro politica: mancate riforme, mancato riordino dei conti pubblici ecc. ecc.
Per concludere ai superman, ai "rieccoli", ai "nominati", agli innamorati della nazione padana, ai tesorieri allegri e fantasiosi, agli attori del teatrino della politica una sola domanda : Chi ha pagato e chi pagherà per la crisi in cui siamo ?
Purtroppo, ad oggi, la risposta ci viene data sempre dal poeta Orazio che nelle sue epistole scrisse : " Per qualunque mattana dei suoi capi, è il popolo che prende le sberle ".

giovedì 9 agosto 2012

Prendere o lasciare!



Al di là della contestata attribuzione dell'autorialità del discorso qui sotto riportato e diffuso su INTERNET alcuni anni fa tra l'ex Primo Ministro di Australia John Howard e Barry Loudermilk, un comune cittadino veterano dell’aviazione militare americana che lo avrebbe scritto per un giornale locale statunitense nei giorni successivi agli attentati dell’11 settembre 2001, esso è sempre attuale.
Proponiamo di LEGGERLO nuovamente e RIFLETTERE sul contenuto.
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Gli immigrati, non gli Australiani, devono adattarsi! Prendere o lasciare!
Sono stanco di questa nazione che si preoccupa se stiamo offendendo alcuni individui o la loro cultura.
La nostra cultura si è sviluppata a partire da secoli di lotte, tentativi e vittorie di milioni di uomini e donne che hanno perseguito la libertà.
Parliamo principalmente INGLESE, non Spagnolo, Libanese, Arabo, Cinese, Giapponese, Russo o ogni altra lingua. Pertanto, se volete diventare parte della Nostra Società, imparate la nostra lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Questa non è un imputo politico, o un orientamento di destra, ma un fatto, perché uomini e donne Cristiani, basandosi su principi Cristiani, hanno creato questa Nazione e ciò è chiaramente documentato.
E' certamente appropriato mostrarlo sulle pareti delle nostre scuole. Se Dio vi offende, allora vi suggerisco di considerare un'altra parte del Mondo come vostra nuova casa, poiché Dio è parte della nostra cultura.
Accetteremo il vostro credo, senza chiedere il perché.
Tutto ciò che chiediamo è che voi accettiate il nostro e che viviate in armonia e pacifica gioia con noi.
Questa è la NOSTRA NAZIONE, LA NOSTRA TERRA E IL NOSTRO STILE DI VITA e vi concederemo ogni opportunità per godere di tutto ciò. Ma allorquando comincerete a lamentarvi, a piagnucolare e ad affliggerci a proposito della Nostra Bandiere, della Nostra Garanzia, del Nostro credo Cristiano o del Nostro Stile di Vita, io vi incoraggio fortemente ad avvantaggiarvi di un'altra grande libertà Australiana, il DIRITTO DI ANDARVENE.
Se non vi sentite felici, allora ANDATEVENE. Non vi abbiamo obbligato a venire qui. Voi avete chiesto di essere qui. Pertanto accettate la Nazione che vi ha accettato!!
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venerdì 20 luglio 2012

La legittimità e validità in ITALIA degli Ordini Cavallereschi “ Non Nazionali”

Materiale tratto dal sito

Ordini Cavallereschi Non Nazionali

LEGITTIMITA' ORDINI NON NAZIONALI - Orientamento Cassazione sugli ordini non nazionali
magnacruce - Dom Dic 19, 11:22:46
Oggetto: Orientamento Cassazione sugli ordini non nazionali Si riportano le esatte parole della nota Vaticana:

"OLTRE AI PROPRI ORDINI CAVALLERESCHI , LA SANTA SEDE RICONOSCE E TUTELA SOLAMENTE IL SOVRANO ORDINE DI MALTA E L'ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO"

datata giugno 2005

Da quanto scritto si evince chiaramente che quanto riportato in altri forum, molto di parte ed interessati, sono solo falsità e manipolazioni ad arte. Il Vaticano, infatti, ribadisce che controlla ed ha come Ordini suoi questi due citati ma non ha mai detto ne potrebbe dire, essendo uno Stato estero, quali Ordini sono legittimi o meno in Italia.
Alcuni furbacchioni si sono fatti anche pubblicare cose diverse su vari giornali e quotidiani al fine di accreditare loro personalissime ed errate tesi.
La Santa sede non riconosce con quella nota neanche gli Ordini Nazionali come quello italiano, francese etc etc, questo per dimostrare il vero significato della nota.

La legittimità e validità in ITALIA degli Ordini Cavallereschi “ Non Nazionali”
secondo gli insegnamenti della Corte di Cassazione

Con Prefazione del
Prof. LUIGI GIANNETTI – Consigliere di Cassazione

Arti Grafiche LEONE
Nardò 1959


PREFAZIONE

S.E. l’avv. Prof. Renato de Francesco, Presidente di Sezione della Suprema Corte di Cassazione, torna a noi con un commento ad alcune recentissime sentenze pronunciate dalla Corte Suprema di Cassazione della Repubblica Italiana in materia di Ordini Cavallereschi non Nazionali.
Il de Francesco si fa conoscere alcuni anni or sono con un aureo studio di carattere nobiliare genealogico dal titolo “Michele II Angelo-Comneno e la sua discendenza” Casa ed. Ferrari 1950 Roma.
Alcune sue teorie sugli Ordini Cavallereschi, sul concetto di “dinastia” ecc si sono talmente affermate che ormai possiamo dire, non vi è studio o sentenza su questioni nobiliari o cavalleresche che non riportino in tutto o in parte le sue teorie medesime.
S.E. de Francesco, pertanto, non ha bisogno di presentazioni. Quarantotto anni prestati al servizio della Giustizia nella Magistratura Italiana, fin quasi ai supremi fastigi, costituiscono la garanzia massima dell’acutezza, dell’intuito e della precisione giuridica, che contraddistinguono l’esimio magistrato.
Ecco come il primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, S.E. Ernesto Eula, ha giudicato il de Francesco magistrato all’atto del suo collocamento a riposo per limiti di età:

“……..Il saluto viene dal cuore per il sentimento di affettuosa simpatia che è maturato attraverso i rapporti di lavoro, rapporti di comune travaglio, rapporti di amicizia durati per anni, quasi per tutta la vita. Il ringraziamento deriva dal consapevole apprezzamento della Sua opera appassionata fervida fedele ed intelligente, dedicata alla Missione della Giustizia attraverso funzioni varie e tutte delicate, amministrative e giudiziarie; una lunga dritta chiara via che ha avuto il suo degno meritato coronamento con la Sua elevazione alla Magistratura della Suprema Corte, alla quale ha dedicato con fervore e con competenza un’attività apprezzata e meritevole di ogni plauso……..”

Dal de Francesco, quindi, non potevamo attenderci anche questa volta che uno studio sintetico (quasi tacitiano), ma preciso, giuridicamente ineccepibile, chiaro. Pochi commenti ma indovinatissimi. Il De Francesco ha saputo bene mettere il dito sulla piaga, come suole dirsi, ponendo in luce una legislazione difettosa e gli enormi sforzi che sta facendo la Corte Suprema di Cassazione per renderla più aderente allo spirito ed alle libertà costituzionali.

La materia cavalleresca non è mai stata facile a doversi affrontare. Leggi affrettate, spesso imperfette, o, quanto meno, lacunose, talvolta dettate da motivi di ordine contingente e non storico, forse anche politico, hanno bisogno di una intelligente interpretazione da parte della Giustizia affinché il mondo non abbia a criticare la poca maturità democratica del popolo italiano.

Mai come in questa occasione la Magistratura si è dimostrata il vero e prezioso usbergo della libertà disciplinata di un Paese ancora “in fieri”. Le coraggiose, sensate, magnifiche sentenze della Cassazione meritano il plauso di ogni cittadino di alto sentire. Ed è proprio questo plauso che il de Francesco, con i suoi brevi commenti alle sentenze che andrà citando nella sua esposizione, ha inteso rivolgere alla Cassazione.

Prof. LUIGI GIANNETTI
Consigliere
della Suprema Corte di Cassazione
In questi ultimi tempi è ritornata all’onore della cronaca quotidiana la “vexata quaestio” degli Ordini Cavallereschi, che, da qualche anno, sembrava ormai sopita dopo la emanazione della legge 3.3.1951 n. 178. Cosa prevedibile, del resto, poiché la imperfetta formulazione giuridica della legge medesima non poteva che portare a una serie di controversie di carattere giudiziario.
Nell’immediato dopoguerra, com’è noto, sono sorti in Italia una quantità di ordini cavallereschi. La inflazione di distinzioni onorifiche nel nostro Paese impressionò sia il Vaticano che il nostro Governo, preoccupati soprattutto della difesa degli Ordini della Santa Sede, di quelli nazionali, dell’Ordine di malta e di quello del Santo Sepolcro. Dopo una laboriosa vicenda legislativa fu promulgata una legge , l’unica della specie in tutto il mondo, che stringeva esageratamente i freni in materia di distinzioni onorifiche, giungendo laddove mai era giunto neppure il vecchio regime monarchico, per la verità assai più largo e più democratico in fatto di Ordini Cavallereschi non statuali.
La legge 3.3.1951 stabilì, con l’art. 7, che: “ i cittadini italiani non possono usare nel territorio della Repubblica onorificenze e distinzioni cavalleresche loro conferite da Ordini non nazionali o da Stati esteri, se non autorizzati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero degli Affari Esteri”.
Con il successivo art. 8 si dispose. “ salvo rimanendo il disposto dell’art. 7 è vietato il conferimento di onorificenze, decorazioni, e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni, e privati”, conferimento che, come venne spiegato poi nell’art. 9 si intende vietato anche quando sia avvenuto all’estero.
La legge rappresentò un colpo di maglio potente, che se colpì Ordini poco seri nati solamente per fini speculativi o truffaldini, finì, per colpire tuttavia anche Ordini secolari, fondati su costituzioni severe, con un fondamento di religione e di beneficenza fuori da ogni discussione.
Le pubbliche autorità, sotto la spinta di istruzioni piuttosto severe, cominciarono una vera e propria caccia spietata a tutti gli Ordini, il che purtroppo fece passare l’Italia nel novero delle nazioni meno democratiche.
Probabilmente non si era compreso che terminato il fuoco d’artificio e i suoi primi entusiasmi, il popolo italiano avrebbe saputo sceverare il buono dal cattivo da sé, come del resto era già avvenuto in Francia, in Inghilterra ed in altre Nazioni Europee perfino a regime monarchico, col gettare il ridicolo sulle istituzioni cavalleresche nate solo per fini speculativi, e col dare invece impulso naturale a quelle sorte o riesumate per scopi altamente sociali.
Si commise, invece, l’errore di parlare di Ordini legittimi e non legittimi, veri o non veri, antichi e moderni, in una sarabanda che sconcertò l’uomo della strada e fuorviò perfino il legislatore, pressato da una campagna di stampa più o meno giusta.
L’araldo di tale campagna fu il Vaticano il quale, preoccupato senza dubbio della diminuita importanza dei propri Ordini e di quello di Malta e del Santo Sepolcro, gettò l’ostracismo contro tutti gli Ordini Cavallereschi esistenti in Italia, non statuali, e su un’infinità di ordini esteri. Chiamandoli falsi ed illegittimi. Così facendo, il Vaticano, commise un errore giuridico, giacché non è possibile chiamare illegittima o falsa una associazione cavalleresca, anche se nata oggi, che sia stata regolarmente costituita con atto notarile o le cui costituzioni siano state registrate secondo le leggi.. D’altra parte anche gli Ordini “cosiddetti riconosciuti” ma non statuali (come ad esempio l’Ordine di Malta) come sono nati? In un non lontano passato un gruppo di valorosi e pii cavalieri si riunirono in associazione, si dettero delle costituzioni e iniziarono una gloriosa tradizione di bene e di religione che ha dato fama e decoro nei secoli all’Ordine stesso.
Ma, fino a prova contraria, anche l’Ordine di Malta ha avuto una data di nascita né ad alcuno venne mai in mente nei primi tempi della sua vita, di chiamarlo ordine illegittimo o falso. Si potrà, quindi, parlare di Ordini non riconosciuti ma non di Ordini falsi. Di ciò parlerò ancora.
L’equivoco giuridico nel quale cadde il Vaticano fece risentire i suoi effetti anche sullo Stato Italiano, il quale non volle essere da meno ed emanò la citata legge, che non ha precedenti, come già scritto, nella storia legislativa del mondo intero. Quale conseguenza il Ministero degli Esteri d’Italia diramò a tutte le nostre rappresentanze diplomatiche una nota verbale, con la quale praticamente si dava ad esse mandato di “perseguitare” gli Ordini Cavallereschi anche all’estero, facendo un lungo elenco di Ordini, definiti falsi ed illegittimi. In tal modo però il nostro Ministero, e quindi la Nazione Italiana, finiva per ingerirsi nella vita di libere istituzioni cavalleresche, araldiche e nobiliari, che avevano sede giuridica e legale in Paesi Esteri.
Ma, come era da prevedersi, la maggior parte dei paesi non gradì tale ingerenza, tanto che, quasi per reazione, molti Governi inondarono di riconoscimenti vari le sopra specificate istituzioni di cavalleria, che tanto bene spargevano intorno a se nell’interesse della società.
Così molti Paesi Esteri, purtroppo per noi, ci dettero una lezione di altissima civiltà democratica. Ci auguriamo che tali lezioni siano state apprese perché l’Italia è stata sempre maestra di diritto e di civiltà e non può ora abbassare il suo preclaro livello perdendosi in simili quisquilie.

Purtroppo, “ dura lex, sed lex “: Il legislatore ha sempre ragione e i cittadini convinti o no, contenti o scontenti, sono obbligati a rispettare la legge, anche la più severa, almeno nel territorio italiano.
Però, come era facile prevedere, poiché la suddetta legge non si reggeva su presupposti giuridici veramente sentiti nei secoli ma aveva un carattere contingente, presentò dei punti di infelice formulazione, tali da aprire la stura ad una infinità di processi, la maggior parte dei quali non favorevoli alla tesi eccessivamente restrittiva dello Stato né alla tesi degli organi vaticani.
Il che è ovvio. Laddove manca la legge, supplisce, con la sua equità, il proprio equilibrio, con la millenaria esperienza, con la probità e con la serietà, la Magistratura. Anzi, in Italia, abbiamo la fortuna di possedere, è un giudizio dei Paesi esteri questo, una della migliori magistrature del mondo, tra le più preparate.
Tornando al fatto essenziale, dirò che la legge 3.3.1951 ha usato perfino una formulazione erronea, giuridicamente parlando.


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Segue una lunga e dottissima disquisizione sugli ordini cavallereschi ed equestri e
sulla loro distinzione in Nazionali, Non Nazionali ed esteri ed ancora una volta equipara
l’Ordine si S. Brigida a quello di Malta.
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L’Ordine suddetto (di S. Brigida n.d.r.) fatto oggetto di molti attacchi forse per l’invidia originata dall’importanza da esso assunta nel mondo, è stato di recente riconosciuto dalla Magistratura.
Il Tribunale Penale di Benevento, sez. 2^, nella sentenza n. 172/1957 R.G. e n. 187/1958 registro Sentenze, in data 15 aprile 1958, a proposito del conte Vincenzo Abbate de Castello Orléans e del suo Ordine, così scrive testualmente:
“ Questi (il conte Abbate) è realmente Generale Gran Maestro dell’Ordine Militare di S. Brigida di Svezia; e lo è per diritto ereditario, in quanto l’Ordine, che è di origine remotissima, come da documenti e pubblicazioni esibite, venne riesumato nel 1859 dal nonno dell’odierno imputato, conte Vincenzo Abbate senior. La difesa ha esibito, fra l’altro, un verbale di deposito di documenti redatto dal Notaio Cav. Attilio Marino nel 1929, e cioè in epoca non sospetta, e fra i documenti depositati v’erano le Costituzioni dell’Ordine. Ha esibito, altresì, una fotografia di Francesco II, ultimo Re delle Due Sicilie, recante dedica al detto conte Abbate, dalla quale risulta che anche detto Sovrano era membro dell’Ordine Brigidiano.
E’ evidente che non si tratta di uno dei tanti ordini fasulli, pullulanti dopo l’avvento della Repubblica, per ingannare la dabbenaggine di tanti cittadini che non sapevano rinunciare alla parvenza di una croce di Cavaliere…..Interessa all’Abbate far stabilire, ma il collegio si può esimere dal compito di indagare dopo aver raggiunto il risultato di cui innanzi, se l’Ordine di che trattasi debba annoverarsi fra gli Ordini privati, aboliti dalla legge, o fra gli Ordini non nazionali, le cui onorificenze, conferite all’estero, possono essere portate in Italia, previa autorizzazione. La tesi dell’Abbate ha moltissimi punti a suo favore ma il Collegio non può attardarsi in un esame del genere, superfluo ai fini della decisione della presente causa”.

lunedì 18 giugno 2012

SOLIDARIETA ': AL SERVIZIO DEGLI ALTRI


"SOLIDARIETA ': AL SERVIZIO DEGLI ALTRI"

Dott. Giuseppe Torcivia
 In Emilia Romagna la terra trema ancora. Scosse, ancora scosse stanno mettendo a dura prova le popolazioni e rendendo sempre più difficile e duro il lavoro degli appartenenti alla Protezione Civile, dei tecnici e dei volontari.
Oggi voglio parlare di questi ultimi che da alcune settimane li vediamo impegnati nei territori colpiti dal sisma.
Volontari, uomini e donne, sposi e fidanzati, giovani e meno giovani che sacrificano il loro tempo libero o tralasciano per qualche settimana la loro attività per dedicarsi agli altri in una gara di solidarietà genuina, vera fortemente apprezzata.
Volontari di tutte le regioni italiane appartenenti alle varie "Pubbliche Assistenze", "Misericordie " e associazioni varie che svolgono, insieme agli uomini della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine un lavoro splendido, encomiabile, impagabile dando il cuore, il meglio delle loro forze, la loro passione e il loro entusiasmo.
Molti di questi volontari dal giorno del terremoto in Emilia Romagna si alternano in turni settimanali.
Nelle varie tendopoli tra volontari e terremotati si creano rapporti di cordialità, amicizia e affetto veramente grandi e sentiti.
I terremotati smarriti ed impauriti, costretti a vivere fuori dalle loro case, moltissime andate distrutte o inagibili, vedono nei volontari (ma in tutti i soccorritori) dei veri " angeli ", dei fratelli e sorelle ai quali si affidano come i malati si affidano ai loro medici.
Ai terremotati vengono distribuiti i pasti, gli anziani vengono aiutati a prendere le medicine, accompagnati nei vari punti medici per effettuare le analisi prescritte. I volontari intrattengono particolarmente i bambini e gli anziani per distoglierli dalla paura provocata dalle scosse del terremoto che ancora ad oggi non danno tregua.
Ogni settimana ad ogni ricambio di turno tra i volontari e la popolazione si assiste a dolorosi addii, a pianti e manifestazioni di affetto e gioia.
Conoscenze di una settimana sono diventate amicizie che dureranno tutta la vita.
Una grande esperienza che lascia in tutti un triste doloroso ma al tempo stesso bello e indimenticabile ricordo.
I volontari italiani assicurano alle comunità. al Paese un servizio lodevole.
Tutti noi possiamo andare fieri di loro.
Mi sono stati raccontati tanti piccoli episodi pieni di grande umanità e amore.
Desidero solo ricordarne uno che mi è stato riferito da una volontaria che ci fa capire bene e comprendere cosa veramente accade e nasce in quei territori tormentati dal sisma.
"Qualche giorno prima della nostra partenza un bambino che avevamo assistito si avvicina e mi dice : domani è il giorno del mio compleanno poiché non ho più una casa se vieni nella mia tenda ti offro un gelato ".
Questa è l'immagine che ci commuove e ci rallegra. Questa è l'immagine della gente migliore. Questa e L'Italia autentica che ci piace.
A tutti i Volontari, agli uomini della Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco , alle Forze dell'Ordine: BRAVI !