martedì 20 aprile 2010

Lettera Aperta al Prof. Paolo Macchiarini - rigenerazione cerebrale è possibile!

Illustre Prof. Paolo Macchiarini,

Le chiedo scusa per il disturbo e per un italiano poco corretto.
E' da tanto che sto cercando un medico che mi possa aiutare e per caso ho letto su di Lei nei giornali.
Mi ha colpito la Sua creatività, l'insistenza e l'ingegnosità nel prendere delle decisioni fuori del comune.
Nel quadro di una medicina moderna, spesso debole e imponente nella sua routine, conveniente e comoda, Lei brilla come una stella di prima grandezza.
La sua metodologia della medicina rigenerativa è così straordinaria, così perfetta!
Ma non pensi, Dott. Macchiarini, che io Le sto chiedendo di curare qualcuno. La questione consiste in ben altro.
Vorrei che mi desse una mano di brevettare la mia "scoperta", se lo riterrà opportuno, certamente perché ricevere una licenza sul mio metodo di rigenerazione cerebrale, sarebbe una dura battaglia per diverse ragioni:
1.non sono medico,
2.vivo in Italia,
3. ho una persona malata da badare costantemente,
4.non godo di ottima salute.

E proprio per questo mi sono permessa di scriverle una Lettera Aperta, sperando che mi sentano tanti, e chiederle un Suo consiglio e spero che in nome della sacralità di una scoperta, Lei mi possa rispondere e aiutare, nonostante dei Suoi innumerevoli impegni. La mia scoperta è dovuta alla mia vita personale e a una disgrazia che risale a 15 anni fa quando a mio marito è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer.
Mi presento: mi chiamo Nona, provengo dall'ex URSS, di origini armena, nata e cresciuta in Russia, sposata in prime nozze con un georgiano e trasferita a Tbilisi, capitale della Georgia — un paese bello e generoso.
Ho studiato per tutta la vita. La prima laurea con lode ho preso in ingegneria edile. Essendo sempre stata curiosa e combattiva, ho continuato con il dottorato e ho ottenuto un altra laurea della dottoressa di ricerca nelle materie tecniche.
Però mai mi sarei immaginata, neanche in un brutto sogno, di dover diventare una "curatrice", visto che dall'inizio ho fatto la mia scelta a favore della meccanica, resistenza dei materiali, teoria dell'elasticità ecc.
Ma il mio destino ha deciso per me in un modo diverso. Nel 1991 mi sono trasferita in Italia e nel 1992 ho sposato un italiano, un vero signore, una persona bravissima.
Da quando gli è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer è cominciata la mia lotta contro questa malattia e contro il tempo.
Secondo me sono la prima e l'unica persona, non medico, nel mondo la quale non si rassegna davanti a questo male terribile. Per questo sono ben conosciuta nell'AIMA nazionale e in quella della Toscana.
Abbiamo perso anni, giustamente andando dai medici che si dichiaravano impotenti dinanzi ad una malattia così grave, prescrivendo a Biagio i farmaci che aiutavano poco e niente. Tentavano di abituarmi all'idea che fra pochi anni l'Alzheimer precoce avrebbe consumato la vita di mio marito.
Diciamoci la verità: non esistono le malattie completamente curabili - la medicina moderna è riuscita solamente a trattare bene tante malattie.
Ma l'Alzheimer è una condanna perché la medicina moderna non sa nemmeno come trattarla.
E così una volta diagnosticato il morbo, quando ormai è in stato avanzato, la persona è già scartata: un malato senza alcuna prospettiva.
Essendo io di carattere forte, avendo un approccio essenzialmente scientifico verso qualsiasi ignoto che si presenta e mi tocca da vicino, ho cominciato la mia "Odissea di salvataggio".
Era tremendamente duro, ma ho continuato nella "conquista" della vetta denominata la malattia neurodegenerativa.
Per essere breve, mi limito di raccontare l'essenza della mia scoperta, utilizzando il linguaggio non proprio medico.
Si sa che MA si scatena a causa dei difetti nell'uno di quattro cromosomi: 1, 10, 14 e 21.
Nei casi quando la malattia inizia all'età relativamente giovane, di meno 65 anni, essa ha piuttosto un percorso maligno e procede molto più velocemente del solito.
E' il dato di fatto che è impossibile di "riparare" il cervello colpito dal morbo neurodegenerativo dai danni quotidiani che gli procura perché vi manca il "richiamo" – il fattore di crescita dei nervi, scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Diversi geni difettosi hanno diversi modi di manifestarsi, quindi anche i modi, così dette "spinte", per curarli dovrebbero essere diversi.
E proprio questo che i ricercatori non hanno ancora capito: la malattia comincia da un gene difettoso e solo successivamente diventa multicausale.
Vecchio e diffuso stampo della medicina di voler trovare la monoterapia per tale malattia è sbagliatissimo.
Un altro grave sbaglio: fare le ricerche sugli animali perché quelli non hanno e non avranno tali morbi del cervello.
Quando ho costatato che il cromosoma difettoso di mio marito è quello 21-mo, ho deciso di provare a bloccare l'avanzamento della malattia e sono riuscita a rallentarla sensibilmente, però tutto ciò era sempre insufficiente.
Il cervello del malato è fortemente danneggiato e la vera cura consiste esclusivamente nella rigenerazione di questo importante organo del nostro corpo. E proprio questo rappresenta un vero ostacolo.
Essendo cervello un organo postmiotico, esso è impossibilitato di rigenerarsi dopo la nascita del individuo.
Finché la scienza non scoprirà il modo della rigenerazione del cervello, non sarà mai possibile curare le malattie neurodegenerativi.
Bisogna sottolineare però che la soluzione del problema non consiste nell'utilizzo e nell'introduzione dall'esterno delle cellule staminali. Notizie sul trattamento dei pazienti con le staminali presso gli ospedali di Torino, di Mosca ed altri, lasciano desiderare. (http://blog.panorama.it/italia/2010/01/15/staminali-cosi-abbiamo-smarcherato-i-ladri-di-speranza/)
Dopo le mie continue ricerche su Internet (che sia lodato), mi sono soffermata sulle opere di un scienziato ucraino - Prof. A. Boyko (le altre possibili trascrizioni in latino: Boĭko AG. o Boyko O.G) il quale sostiene la teoria astrocitaria dell'invecchiamento.
L'invecchiamento dell'uomo comincia dall'invecchiamento cerebrale con la continua "diminuzione" del cervello nel percorso della vita, mentre la formazione del cervello avviene solo nel periodo embrionale e fetale perché solo allora vi esiste la glia radiale, responsabile del suddetto processo nel disporre tutti i neuroni formati nelle posizioni giuste una volta per tutte. Dopo la nascita dell'individuo la glia radiale scompare per sempre, trasformandosi in astroziti e neuroni che non possono più rinnovarsi in quantità significativa.
Da questo si deduce l'impossibilità di fermare l'invecchiamento dell'essere umano, come per lo stesso motivo ancora non è stata trovata la cura delle malattie neurodegenerative.
Almeno che non si trovi il modo di rigenerare il cervello danneggiato.
E proprio questo modo che sostengo di aver scoperto io nel percorso delle mie ricerche, ostinandosi di rassegnarmi di fronte ad una condanna dell'irreversibilità del morbo di Alzheimer.
All'epoca Biagio continuava a peggiorare, se anche lentamente: aveva già il lato sinistro paralizzato, la forte disfagia, un'alterazione delle funzioni vegetative (la sudorazione, la febbre, con edemi da stasi gravi agli arti, uno sguardo assente, la paresi facciale, catarro nel polmone e difficoltà di respirare, la forte rigidità).
In gennaio 2006 siamo stati ricoverati all'Ospedale Le Scotte di Siena in Reparto "Terapia 3". La Dottoressa, il suo medico curante, con tutte le misure esistenti e applicate in 3 settimane non è riuscita di farlo migliorare.
Così prima di dimetterci mi ha comunicato che devo prepararmi al peggio perché nonostante le cure che ho dato a Biagio e che hanno significamene rallentato i processi di degenerazione, irrimediabilmente si è giunto il momento di traguardo perché il morbo di Alzheimer è incurabile: non più di un mese di vita - era la sentenza del medico.
Sono tornata a casa con marito moribondo e con un'idea fissa: devo fare qualcosa per salvarlo - lui non può e non deve morire!
All'inizio l'intransigenza e lo stupore della gente che mi circondava, compreso i famigliari, era comprensibile - il mio rifiuto di accettare la sentenza finale sul futuro di mio marito mi ha fatto passare da persona, a dir poco, folle.
Ero all'inizio del cammino.
Ero sicura che si poteva trovare rimedio per questa e tante altre malattie. La natura non ci nasconde niente. Basta semplicemente non solo guardare, ma anche vedere le cose.
Ormai avevo fatto un'idea come dovevo procedere.
Già alla fine dell'anno 2005 avevo ordinato in Germania dei farmaci.
Per continuare la mia lotta per Biagio e pagare i farmaci necessari che erano non solo irrimborsabili, ma proprio inesistenti in Italia, ero costretta a risparmiare su tutto: riscaldamento, acqua, luce ed altro. Mi sono ridotta ad una miseria che sopportavo e sopporto con dignità perché la "missione" ne valeva la pena.
La mia idea era di trovare una cura rigenerativa del cervello per riparare i danni e agire sui fattori che li provocavano.
Il mio approccio per la cura del cervello danneggiato si è formato in un complesso di misure al quale mancava però l'ultimo anello molto importante. Intanto però ho "revocato" l'ora della morte annunciata per Biagio e analizzavo il come il suo corpo agiva al trattamento.
I sintomi di aggravamento si sono fermati e hanno cominciato di diminuirsi. Per qualche mese osservavo mio marito, prima dato per spacciato, di "rinascere" lentamente: sono spariti le alterazioni delle funzioni vegetative, la disfagia. Mi stavo accorgendo che Biagio ha cominciato di ascoltarmi e dava dei segni di reazione come mi capisse. La rigidità e la paralisi della parte sinistra stavano diminuendo. Ha cominciato di appoggiarsi sulle gambe e con l'aiuto del deambulatore faceva diversi passi per la casa.
Nel 2008, dopo 2 anni ho telefonato alla Dottoressa delle Scotte di Siena, dicendole che Biagio è vivo ed è parecchio migliorato. "E' un miracolo!" - ha esclamato lei, sentendo le mie parole. E pure non direi che tutto ciò è stato dovuto ad un Miracolo perché ho delle spiegazioni ben precise per tutte le mie azioni e su tutto come ha reagito
alle cure il corpo, meglio dire, il cervello di mio marito.
Senza dubbio la causa di tale miglioramento è l'avvenuta rigenerazione del cervello.
Basandosi sulla teoria del Prof. A.Boyko che sostiene la scomparsa della glia radiale dopo la nascita, ho proseguito con le mie ricerche per trovare quella così detta "spinta", un'imitazione della situazione necessaria per indurre il cervello di mettersi in stato embrionale - l'unica possibilità di avviare la rigenerazione cerebrale - è ci sono riuscita.
Mio marito non solo non è morto nel 2006, ma oggi con il morbo di Alzheimer di 15 anni (che già in se stesso un fatto sorprendente e i medici lo confermano) sta continuando a ricevere il complesso delle cure che ho composto e sta continuando il suo lento, ma miglioramento.
Attraverso Internet si rivolgono a me tante persone (russofoni) con diverse malattie in stato disperato: morbo di Parkinson, traumi cranici, paralisi post ictus, aterosclerosi cerebrale, e quelli che sono in grado finanziario di acquistare i medicinali necessari dalle farmacie d'Austria e della Germania (io non li chiedo niente), stanno regolarmente migliorando, dandomi tanta gioia e soddisfazione morale.
Oggi posso dire di essere sicura che la terapia che offro sia d'aiuto a tutte le malattie, causate dall'estinzione dei neuroni a causa dell'apoptosi o dal necrosi (sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, la sindrome della mucca pazza). Mentre per i casi dell'autismo, schizofrenia, epilessia il mio metodo non è consigliabile perché provocati dalle cause diverse dalle malattie neurodegenerative.

Prof. Macchiarini,

e ora provo a formularle di nuovo il mio appello a Lei e a tutti coloro che sono in grado di aiutarmi.
Nonostante che le organizzazioni responsabili all'assistenza della mia città di Poggibonsi (Siena), l'AIMA nazionale e quella della Toscana, mi sono ormai vicine, ma non possono fare più di quello che stanno facendo.
Essendo io cardiopatica (invalida 80% dopo il grave infarto nell'anno 2007), vorrei riuscire di lasciare la mia esperienza e la mia scoperta nelle mani che sapranno farne tesoro. Avendo letto su di Lei gli articoli che testimoniano il Suo approccio rivoluzionario alle malattie e i risultati straordinari che ha ottenuto ultimamente attraverso gli interventi "fuori standard", ho pensato che Lei mi potrà capire più che altri e forse aiutare, perché no, a brevettare la mia scoperta e ad avviare tutto il percorso necessario perché i frutti della mia scoperta potessero essere accessibili
a tutti per dare una speranza a coloro che soffrono o soffriranno ancora.

Grazie.
In attesa di un Suo riscontro.
Con i migliori auguri.
Nona


_________________________________________________________________________________________

Contattare l'autore attraverso mail di "La Voce della Toscana"

scriviContatta via Mail


Sovrano Ordine Militare ed Ospitaliero di Santa Maria di Gerusalemme
Teutonico Dinastico di Svevia
THE ORDER OF ST. MARIA OF JERUSALEM (TEUTONIC ORDER) OF THE HOUSE OF ANTIOCH AND SVEVIA
www.teutonici.com Engl.: www.swabia-teutonic.org
Via della Rocca, 35
53036 Poggibonsi (SI)
Italia

venerdì 16 aprile 2010

“Got Mit Uns- Dio è con Noi” - Auguri insoliti al Santo Padre Teutonico dai Teutonici



Auguri insoliti al Santo Padre Teutonico dai Teutonici


Vorrei capire e vorrei poter aiutare. Vorrei capire l’attacco a tutto campo nei confronti del Papa, attacco iniziato già all’indomani della sua elezione a partire dal discorso tenuto in un prestigioso Ateneo proseguito con la contestazione, in un’altra prestigiosa Università, che ha portato ad impedire ad un Capo di Stato, ad un prestigioso docente ma, soprattutto, alla guida spirituale di tutta la Chiesa Cattolica di potersi esprimere, di esporre le proprie idee che, tra l’altro, sono condivise da un quinto della popolazione mondiale.
Non potendo lanciare ulteriori attacchi su questi fronti, oramai praticamente estintosi nei contenuti, si tenta la carta dell’emotività umana andando a toccare un argomento di alto impatto quale è la pedofilia. Ci sono state delle mele marce che hanno mancato ai propri doveri etici, morali e religiosi? Non può essere negato. Il Vaticano ha nascosto gli episodi? E’ tutto da verificare anche se, comunque, va ricordato che la Chiesa ha le sue regole ed i Suoi metodi di giudicare. Tutto è stato insabbiato? Anche questo è da verificare ma, probabilmente, si è trattato di un celare per poter giudicare con serietà, senza condizionanti pressioni esterne.
Vorrei capire il perché di tutto questo accanimento e non ci riesco; o meglio, capisco. La società, questa società, non vuole più specchiarsi e confrontarsi con la propria coscienza, con i propri insuccessi, con la totale fuga dai valori, quei valori che sono alla base del vivere collettivo. Valori che ogni giorno vengono calpestati e messi in discussione e le prove sono quotidianamente sotto i nostri occhi.
Valori che vengono difesi e sostenuti anche, e soprattutto, dalla Chiesa Cattolica che mantiene il suo ruolo di guida spirituale e di conservatrice della moralità parola, quest’ultima, che oggigiorno veramente sta diventando sempre più solo uno sterile vocabolo.
Preti pedofili? Non possiamo negarlo ma una domanda sorge spontanea. Le altre confessioni religiose non hanno ministri di culto deviati? Sicuramente si. Perché, allora, nessuno si scaglia contro di loro con lo stesso furore con cui la stampa nazionale e quella estera si scagliano contro la Chiesa Cattolica e contro il Santo Padre trascurando anche le migliaia di violenze e sevizie che si consumano giornalmente tra le mura domestiche? Si potrebbe pensare e gridare al complotto o ad un tentativo di minare alle fondamenta quell’istituzione che continua a porre un freno, seppur sempre più debole, alla dissoluzione morale e spirituale della società contemporanea.
Forse ho capito, ma non voglio capire, mi rifiuto di capire e di credere che si voglia arrivare all’anarchia ed al materialismo più sfrenato colpendo i paladini ed i difensori dell’etica e della morale attaccando il loro Capo Spirituale: Il Papa.
Duemila anni fa per distruggere un movimento rivoluzionario ed innovativo è stato inchiodato sulla Croce Gesù, oggi la crocifissione è mediatica, ma lo scopo potrebbe essere lo stesso colpendo Papa Benedetto XVI.
Vorrei aiutare il Papa e tutta la Chiesa e lo faccio con il solo strumenti di cui sono in possesso: La Fede.

“Got Mit Uns- Dio è con Noi” dicevano i cavalieri Teutonici, “ Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da Gloriam – non a noi, non a noi, ma al Tuo Nome da Gloria” era il motto dei Templari, “Deus lo Vult – Dio lo vuole” recitavano i cavalieri del Santo Sepolcro e come gli antichi cavalieri che hanno difeso la fede anche con la vita io voglio combattere per difendere il Papa, la Santa Sede e la Religione Cattolica.
Sono vicino a Sua Santità Benedetto XVI e difenderò Lui, il Suo operato e quanto sta facendo e farà la Chiesa Cattolica.
Il pastore, per svolgere il suo lavoro, deve poter contare su tutta la tranquillità e la serenità possibile. Diamo serenità al Papa e lasciamolo guidare il Suo gregge.

Cav. di Collare, Don Domenico Musumarra, Gran Priore dell'Ordine Teutonico Dinastico
15 aprile 2010
-----------------------------------------
LP005036 THE ORDER OF ST. MARIA OF JERUSALEM (TEUTONIC ORDER) OF THE HOUSE OF ANTIOCH AND SVEVIA
Sovrano Ordine Militare ed Ospitaliero di Santa Maria di Gerusalemme Teutonico Dinastico di Svevia
Headoffice address: Via Della Rocca,35 53036 Poggibonsi (Siena) ITALY
www.teutonici.com Engl.: www.swabia-teutonic.org

lunedì 12 aprile 2010

Carità nella verità

12 aprile 2010
†††

Ora esaminiamo il ruolo geopolitico e geo economico assunto dalla Chiesa Cattolica con il Pontificato di Benedetto XVI.

Ad iniziare dal convegno di Anagni di due anni or sono, avevamo sguainato la spada, non per ripetere gli errori del passato con Crociate contro i fratelli mussulmani, ma per difendere i nostri valori, che sono la vita dei nostri cari, dei nostri nonni, mogli, figli, nipoti, la ragione stessa della nostra vita su questa terra da un diavolo subdolo ed infame che vogliamo chiamare per nome, il profitto, l'arricchimento a scapito di altri, lo sfruttamento dell'uomo su altri uomini destinati alla povertà, alla fame, all'impossibilità di accedere al bene supremo, la cultura, unica arma che può rendere liberi gli schiavi e gli oppressi, può portare popoli e nazioni verso il benessere e la riscoperta delle proprie radici e valori e ricordarne l'appartenenza alla natura di cui siamo un tutt'uno, non un qualcosa che va sfruttato e distrutto a solo vantaggio del genere umano e che alla fine si auto difende mettendo in forse la stessa sopravvivenza del genere umano o parte di esso.

L'armonia che il Grande Architetto dell'Universo amato con nomi diversi dai Buddisti, dagli Ebrei, dai Mussulmani, dagli Animisti, dai Cristiani e in fin dei conti dagli stessi Atei è ora messa in pericolo da famelici individui che pensano con egoismo solo alle proprie azioni, agli investimenti fatti, ai dividendi di fine anno. Ma non è il danaro il fine della vita, il danaro e solo una merce che si compra e si vende e serve ad acquistare quello che ci serve per vivere in modo dignitoso con l'essenziale senza sprechi, non vogliamo uscire da questa crisi ricostruendo quella società dei consumi che ha portato milioni di famiglie a non avere la certezza del lavoro o il lavoro stesso. Lavorare è il nostro obiettivo per mantenere i nostri cari e farne nascere altri perché i figli sono la nostra ricchezza,il nostro futuro, la continuità della nostra stessa vita e vogliamo che nessuno osi lasciarli a scuola senza pranzo perché i genitori non hanno potuto pagare la retta prevista.

Contro questi nuovi diavoli dobbiamo, è nostro dovere sguainare la spada per assicurare la sopravvivenza dei nostri figli e la possibilità di mettere a loro disposizione gli strumenti culturali per una crescita morale e materiale delle future generazioni.

Già al convegno di Anagni, quasi un presagio, prima della pubblicazione di Caritas in Veritate, ascoltando le forti parole del Pontefice Tedesco pronunciate in terra d'Africa, tra i poveri e derelitti, contro lo sfruttamento capitalistico e imperialista delle multinazionali che tutte le risorse del continente depredano impunemente da secoli senza nulla lasciare alle popolazioni endemiche nemmeno la loro tradizionale cultura nomadica che aveva consentito per millenni l'armoniosa vita in simbiosi con la natura, avevamo denunciato il criminale disegno dei mandanti, i padroni delle multinazionali che usando gli strumenti da loro comprati come parte della stampa e dei giornalisti lanciarono un ignobile e vigliacco attacco, come solo il diavolo sa ordire, contro le parole e gli intenti di grande umanità e giustizia propagati da Papa Benedetto XVI in terra d'Africa. Ma eravamo solo all'inizio e giusta e lungimirante è stata la nostra denuncia forte e severa come un Cavaliere Teutonico è abituato a fare contro le forze del male, i profittatori, i capitalisti senza scrupoli che dalla crisi che hanno provocato con una illusoria e sbagliata globalizzazione del consumismo, vorrebbero uscirne ripercorrendo la strada del passato quella che pone al centro dei valori il profitto e non l'uomo.

Ma questi individui e i loro prezzolati che imbrattano i giornali colpendo chiunque si opponga al loro criminoso disegno di difesa ad oltranza degli interessi di pochi contro i bisogni di molti, devono sapere che i tempi sono cambiati, che la strada è stata segnata dalla anche dalla "Caritas in Veritate", che al centro della ricostruzione noi vogliamo, la Chiesa lo vuole, il popolo lo vuole, il Sommo Pontefice lo indica che ci deve essere il rispetto per la vita, la fratellanza, l'uguaglianza e la libertà. Troppi processi e condanne mediatiche manovrate da potenti hanno colpito innocenti anche nelle nostre fila, questo non è più tollerabile. I reiterati attacchi contro Papa Benedetto XVI, contro i Cardinali, i Vescovi, i Sacerdoti sono voluti e guidati da un unico burattinaio, colui e coloro i quali non vogliono perdere i privilegi della ricchezza accumulata con il furto e lo sfruttamento e non condividono i nostri obiettivi per uno sviluppo armonico ,essenziale, spirituale dell'individuo non forviato da falsi idoli e frivoli consumi sostenuti da una campagna mediatica che tende a colpire la Chiesa Cattolica promuovendo una immagine della società tramite giornali e televisione che propone la mercificazione della donna e dell'individuo senza cultura, senza ideali, senza una anima ma solo con l'obbiettivo di un futile apparire per gli occhi altrui.

Carità nella verità, questo è il nostro motto, non avidità mercantile ma suddivisione della ricchezza senza distinzione di credo religioso o politico o razziale che sia. Devono bruciare all'inferno per l'eternità coloro i quali si sono arrogati il diritto di decidere quale è il bambino delle nostre scuole che può mangiare e quale no, non possiamo definirla barbaria per rispetto di quelle popolazioni che in modo improprio così venivano definite, oggi accade di peggio non ci sono parole per definire l'atteggiamento che alcuni hanno nei confronti dei deboli, dei diversi, degli immigrati, di tutti coloro che soffrono e cercano una luce di speranza per i loro figli.

Cavalieri, noi dobbiamo essere quella luce assieme e a difesa dei credenti che qualcuno vorrebbe rimettere nella arena dei leoni. Studiamo la storia per prevedere il futuro questo cari fratelli cavalieri è il momento della spada per spezzare quella corda che vorrebbe soffocare le parole del Pontefice, dei Cardinali, dei Vescovi, dei sacerdoti e di tutti gli Uomini di buona volontà. L'apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica e la centralità della famiglia è il motore dello sviluppo.

Concludiamo, dedicando agli scribi prezzolati che vogliono infangarci, le parole dell'Apostolo Paolo : La carità non sia ipocrita; detesta il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.

Don Aldo G.B. Colleoni
Cavaliere di Collare di Giustizia dell'Ordine Teutonico Dinastico
Gran Priore per il Friuli - Venezia Giulia e il Veneto e Prefetto per la MONGOLIA, Ministro Plenipotenziario dell'Ordine per gli Affari Esteri



Antica Preghiera dei Cavalieri Teutonici

giovedì 1 aprile 2010

BUONA PASQUA!


BUONA PASQUA
con l'Ordine Teutonico Dinastico!

Discorso del Ministro degli
Affari Esteri Colleoni,
parte 1

Il discorso del Ministro Colleoni è stato accolto da standing ovation
I Sinodo Equestre della Pace
ANAGNI (FR), 2 MAGGIO 2009

parte 2


______________
Sovrano Ordine Militare ed Ospitaliero di Santa Maria di Gerusalemme Teutonico Dinastico di Svevia
THE ORDER OF ST. MARIA OF JERUSALEM (TEUTONIC ORDER) OF THE HOUSE OF ANTIOCH AND SVEVIA
www.teutonici.com Engl.: www.swabia-teutonic.org
Via della Rocca, 35

53036 Poggibonsi (SI)
Italia