martedì 23 marzo 2010

Elezioni Regionali 28 e 29 marzo 2010

Riceviamo e pubblichiamo. La Voce della Toscana.

Cara Amica, caro Amico,

Il 28 e 29 marzo 2010 voteremo per il rinnovo del Consiglio Regionale della Toscana.
Il Popolo della Libertà ha candidato alla Presidenza della nostra regione l'Onorevole Monica Faenzi, Deputato alla Camera e Sindaco di Castiglione della Pescaia.
A Monica Faenzi sono legato da tempo per sincera amicizia e comunità di intenti politici. E' una donna di alto profilo istituzionale, che in questo primo mese di campagna elettorale ha manifestato un grande entusiasmo e che sta conquistando il corpo elettorale grazie a serietà, impegno e concretezza di proposte politiche.
Ti invio la lettera aperta con la quale la nostra candidata vuole raggiungere tutti gli elettori della Regione. La condivido in pieno e chiedo anche a te di impegnarti con vigore a sostenerla, per ottenere quel grande consenso elettorale che qui in Toscana aspettiamo ormai da troppi anni.
E' una battaglia difficile, ma il risultato di Prato del 2009 ci dice che possiamo vincere anche in Regione: sono certo che con il contributo di tutti potremo finalmente cambiare colore alla nostra Toscana.
Ti ringrazio per il sostegno elettorale che potrai dare a Monica e ti saluto cordialmente.

On. Paolo Bartolozzi
Deputato al Parlamento Europeo
Gruppo PPE/DE - Delegazione PDL
www.paolobartolozzi.it


Care Toscane e cari Toscani,
questa campagna elettorale per la Regione dove sono nata, mi offre la grande occasione per rivolgermi a voi.
Fino a ieri ho trascorso la mia vita in Maremma e ho dedicato il mio impegno politico a questa terra che, oltre a riempirmi gli occhi e il cuore, mi ha dato la possibilità di lavorare per la sua gente e per lo sviluppo del suo territorio.
All'inizio di questa nuova avventura, sembrava impossibile farmi conoscere da chi non aveva mai sentito il mio nome.
Allora ho deciso di scrivervi, come a un caro amico.
Voglio farvi conoscere la donna che sono e poi l'entusiasmo che provo quando sono a contatto con le persone e la voglia che ho di stare vicino a chi ne ha bisogno. Per questo non userò frasi studiate per la campagna elettorale, ma sosterrò la politica innovatrice e rivoluzionaria che mi contraddistingue da sempre. Questo vento di novità e di passione che ha caratterizzato i miei anni di governo come Assessore al Comune di Grosseto, prima, e come Sindaco di Castiglione della Pescaia, poi, portandomi ad essere eletta alla Camera dei Deputati a Roma. La vecchia politica di attesa ristagnante, di chi ha amministrato prima di me il mio Comune, viene dalla stessa radice che contraddistingue le politiche regionali di chi guida da sempre la Toscana.
E' mia intenzione spezzare questa linea di governo che, ormai, è diventata consuetudine. Voi non siete un elettorato passivo, incapace di cambiare. Io non vi darò per scontati, voglio provocarvi, voglio farvi arrabbiare, perché nessuno possa dire che almeno non ci abbiamo provato. Voglio scatenare in voi quell'impeto e quella passione che sono state le basi del mio operato politico fino ad oggi. Voglio mettere in discussione non solo me stessa, ma tutti voi, per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Il momento di cambiare è adesso: gli accadimenti nazionali ed internazionali ce lo rivelano, siamo di fronte a una svolta.
La nostra regione non deve rimanere indietro, ha tutte le potenzialità territoriali, sociali e culturali per poter uscire da questo immobilismo.
Mi ripeto, ci vuole una "rivoluzione". Per adesso vi chiedo di seguirmi nella campagna elettorale, di capire che di me potete fidarvi e che onorerò gli impegni presi oggi con questa lettera. Impegni presi con ognuno di voi.

Monica Faenzi


giovedì 18 marzo 2010

Amici miei, s'ho stato richiamato ... ma per un dovere preciso e programmato.





Oltre a questi straordinari libri che Bruno Macchi ha scritto in collaborazione con Marcello Pacciani, ci ha lasciato complessivamente 188 ore di trasmissione riunite in 67 videocassette intitolata «STRAPAESE» - una trasmissione televisiva di un'emittente di Castelfiorentino.




Gli hanno detto ADDIO così:

Addio Macchi, "voce storica"

Se ne andato Bruno Macchi, storica figura di Poggibonsi. Novantunenne, Macchi è stato un profondo conoscitore della città di cui ha seguito con passione trasformazioni e problemi.
Bruno Macchi dagli schermi di una delle primi televisioni private, tv4, che trasmetteva da Castefiorentino, ha sempre detto la sua con grande competenza, affrontando con vivacità e acume le varie questioni cittadine. Nel suo programma, "Strapaese", seguitissimo all'epoca, raccontava storie di Poggibonsi e di poggibonsesi, dando molto spazio alle tradizioni.

E così:
Ha raccontato gli ultimi cento anni di storia della città. Oggi è funerali.
Poggibonsi piange la scomparsa di Carestia.
Uno dei personaggi più simpatici e schietti della città, Bruno Macchi, il popolarissimo "Carestia" di mille eventi e situazioni, ci ha lasciato. Lo ha fatto in punta di piedi e senza clamori in una silenziosissima mattina di neve, con l'aria serena di chi sa di essere giunto all'ultimo traguardo senza molti rimpianti e sicuro di aver vissuto come voleva.
Aveva festeggiato da poco, circondato dall'affetto del figlio Carlo e da una schiera di nipoti, grandi e piccini, come diceva, i suoi novant'anni, da Alcide, anzi dal mio Alcide, fra motti, battute, facezie e spiritosaggini che lo facevano ovunque protagonista.
Amante della città e delle sue tradizioni, aveva meticolosamente raccolto testimonianze storiche e di quotidianità paesana degli ultimi cento anni di vita poggibonsese, rappresentate per lo più da un autentico tesoro fotografico, attentamente selezionato e catalogato di cui, insieme all'amico Marcello Pacciani, presentò una scelta in due bei volumi editi da Lalli, andati letteralmente a ruba.
Ma la sua notorietà si diffuse ben oltre l'orizzonte casalingo con la trasmissione televisiva Strapaese, diffusa da un'emittente valdelsana, un appuntamento settimanale con la sua città e i suoi - parole sue - 3540 amici, in cui, per ben cinque anni, fece conoscere, approfondire, rivivere fatti e misfatti della sua città. Ma quelli più piccanti e importanti - mi confessava durante le nostre escursioni a Castello - le ho raccolte nel mio Brogliaccio, che non è un libro ma, come giustamente dice l'amico Marco Panti, il diario della città.
Stamane alle 100, nella chiesa di San Giuseppe, molti di quei suoi 3540 amici saranno a dirgli addio. Il Corriere di Siena, si unisce al cordoglio dei suoi famigliari. (Giovanna Cencetti)
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Mentre noi vogliamo ricordarlo con la sua foto d'infanzia, tratto dal suo libro e "dare l'ultima parola" allo stesso caro Bruno che nel lontano 1993 scriveva:


Desidererei che dopo la mia morte, come di consueto venisse affisso un manifesto con la seguente dicitura.
Amici miei, s'ho stato richiamato ma non pe' fa il soldato e anda alia guerra ma per un dovere preciso e programmato. Lascio quindi per sempre questa terra. Resistete vi prego e vi capisco, fatevi ancora di belle bevute. Intanto vi saluto e suggerisco: divertitevi e pensata alla salute.


1929-1930 da sinistra: Bruno Macchi, Mario Fabiani e Vasco Macchi