giovedì 11 dicembre 2008

Rai: la S.Messa la domenica e il mercoledì- la morte in diretta...? pagare per sentirmi offeso?

Qui sotto riportiamo la lettera di un giovane toscano in originale.

Paolo Francesco Barbaccia, promotore del movimento "LA VOCE DELLA TOSCANA"

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Mi chiamo Emanuele e sono il figlio di Fernando, un malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica di 59 anni e oggi, 10 dicembre insieme a lui ho visto il servizio del TG2 a firma di G. Masotti nella edizione delle 13.
Nel servizio si raccontava la storia di un malato di S.L.A. inglese, anch'egli di 59 anni, che nel 2006 chiedeva di porre fine alla propria vita e le immagini lo ritraevano mentre lo faceva ripreso da telecamere: un ultimo sorriso, un bacio della moglie, e addio alla vita.

Come figlio di una persona che ha la stessa malattia e che continua la sua lotta quotidiana con immensa dignità mi sento particolarmente offeso dal servizio.
Voglio precisare che mio padre vive grazie ai macchinari che lo nutrono e lo fanno respirare artificialmente e grazie alla voglia di lottare e sconfiggere il male che da sempre lo contraddistingue.
Ritengo che sia disgustoso ed offensivo vedere in diretta la morte assistita di una persona affetta da S.L.A. sia per le numerose vittime di questa orrenda malattia che per i loro familiari, che sono coinvolti e che la combattono quotidianamente.
Pertanto non concepisco il senso del servizio in questione e soprattutto quale scopo si propone di offrire mostrando l'ultimo saluto del malato alla propria moglie e ancor peggio la sospensione del respiratore che lo tiene in vita: con quale coraggio e determinazione i neo affetti da S.L.A. potranno affrontare il decorso assai deprimente di questa malattia? E con quale spirito vivranno i giorni rimasti coloro che ne sono già affetti?
Siamo al punto che per fare ascolti si manda in televisione la morte in diretta? Davvero? Fa audience? Non mi si dica che é colpa della nostra cultura, e che é ciò che vuole la gente.

La RAI rappresenta uno dei pochi servizi (l'unico?) a pagamento dal quale non ci si può sottrarre: e dovrei essere fiero di pagare per sentirmi offeso?

Ancora come fa la Rai a trasmettere la S.Messa la domenica mattina e il mercoledì a trasmettere un servizio nel quale si documenta l'interruzione volontaria della vita, in chiaro contrasto con i principi cristiani?
Si badi bene, che non é la decisione del malato che critico, ma il metodo di dare le notizie in pasto alla gente, senza riserbo e senza preoccuparsi dei destinatari.
Proprio per questo mi sembra giusto sottolineare che il cervello e il cuore sono gli unici organi non colpiti dalla S.L.A. e mio padre, nel pieno delle sue facoltà mentali, dopo aver seguito il servizio ha avuto una comprensibile crisi di pianto, ed é stato subito confortato da noi di famiglia.
Concludo
Capisco (ma non condivido) che spesso si preferisca mandare in onda dei servizi al posto di altri per una sola ragione di effetto sul pubblico, ma se proprio si vuol trattare le problematiche correlate alla S.L.A. meglio sarebbe documentarsi e realizzare un dignitoso e utile servizio sul fatto che la ricerca non procede e non porta risultati concreti, che l'assistenza economica e sociale non è adeguata alla gravità della patologia, che la burocrazia per i pochi servizi riconosciuti si fa di giorno in giorno sempre più complicata.
Emanuele e famiglia

domenica 7 dicembre 2008

PROSELITISMO in Toscana: segno di civiltà o una politica miope degli imprudenti?

Il patriarca di tutte le Russie, Alessio II, capo della potente chiesa ortodossa, è morto senza aver dato un benvenuto al cattolicesimo nel suolo anticamente ortodosso (la parola "ortodosso" letteralmente significa "giusto", "corretto"). E pure sono entrambe fedi cristiane. Bisogna soffermarsi e riflettere profondamente sulle ragioni di questa ostinazione o ottusità che in altro modo potrebbe chiamarsi il vivere secondo i propri principi. Probabilmente il gene russo conserva gli anticorpi con la memoria dei 3 secoli orribili del giogo mongolo-tartaro. La Russia che interagisce con il Mondo intero, volutamente e gelosamente conserva la sua ortodossia. E pure è un territorio vastissimo dove dall'antichità convivono tutte le religioni.
Oggi la politica ufficiale italiana parla della moratoria sulla costruzione delle moschee in Italia. In questi giorni si è sentito un po' di tutto a proposito, e anche che la Toscana è in avanguardia dei territori dove il proselitismo islamico è benaccetto e sostenuto.
Non intendo proclamare degli slogan a proposito, ma credo che debba essere la popolazione che decida, se accettare o meno la costruzione sul proprio territorio dei luoghi di culto diverso da quello storico-tradizionale. In altri parole propongo che ci sia un REFERENDUM in ogni caso della proposta per una nuova moschea o centro culturale islamico.
A proposito dei centri culturali: l'ho sempre detto che centri culturali debbono essere italiani con anche delle persone di altri nazionalità che avranno la possibilità di inserirsi e integrarsi meglio, come altrettanto gli italiani avranno la possibilità di conoscere le persone che vivono e lavorano accanto, scambiandosi delle loro culture e non separandosi. Così diminuisce l'ostilità o timore reciproco - è l'ignoto che fa paura!!!
Ma torniamo all'argomento.
Dunque: un REFERENDUM popolare per ogni nuova moschea!
E adesso vi propongo alcuni riflessioni che sarebbero utili per valutare ogni "pro" e "contro" per continuare ad essere sostenitori o meno di proselitismo.
ISLAM è forte a casa propria, e giustamente cerca di tener uniti e forti i suoi fedeli anche nei lontani paesi, ormai cristiani da secoli. E' una "crociata" al contrario, quella di ISLAM, insediarsi nei paesi ospitanti tramite le leggi e tribunali che consentono ai cittadini o residenti dello Stato laico occidentale di esigere di togliere i Crocifissi dove erano da secoli, o costruire le Moschee dove non vi sono stati mai.
Non affermo che da oggi a domani bisogna aspettare gli atti terroristici in Italia, e sopratutto in Toscana. Ma indubbiamente, sta cambiando la situazione demografica e la composizione percentuale tra gli italiani e non italiani. E sottolineo: tra gli italiani sempre meno credenti e non italiani fortemente credenti.
Toccando anche il lato del terrorismo: vediamo tanti esempi dei kamikadze che muoiano senza indugi nel nome di Allah, ma quanti italiani sono pronti nei giorni pacifici morire per le loro idee in nome della Repubblica o di Cristo? E' evidente uno squilibrio delle emotività spirituali nei comportamenti tra gli italiani e non italiani che bisogna sempre tenerne conto.
Prima di decidere il proprio voto sulla costruzione di una nuova moschea, ogni cittadino del posto deve sapere che il crescente squilibrio della composizione percentuale della popolazione riporterà dei cambiamenti in ecologia relazionali perché sarà eminente una "ripartizione" degli spazi sociali, convivendo insieme con delle realtà e tradizioni diverse da quelli abituali.
Fino ad oggi in Toscana non vi erano gli incidenti rilevanti che possiamo definire come sovversivi di stampo del terrorismo islamico, ma chiudere gli occhi alle realtà del giorno o imitare lo struzzo, o ancor peggio, decidere di costruire le moschee per ottenere i voti nelle elezioni amministrative, sarebbe una vera e propria miopia politica, o nell'ultimo caso, una "prostituzione" elettorale.

Paolo Francesco Barbaccia, promotore del movimento "LA VOCE DELLA TOSCANA"