giovedì 24 aprile 2008

Il "Vallone" è pronto ad accogliere i poggibonsesi e gli ospiti della città?


1996. Poggibonsi. Vice-Sindaco Luca Ruggi all'inaugurazione della "Fontana del Tempo", definita dal "Corriere di Siena" - poetica.


Con l'arrivo della primavera i poggibonsesi riprendono di fare le tradizionali passeggiate nel parco della Via San Francesco chiamato "Vallone" che sta subendo un degrado. Nell'ottobre del 1996 da un gruppo di volontari fu costruita e consegnata alla città di Poggibonsi la "Fontana del Tempo". Ecco le foto di allora. Non merita riportare qui la foto della medesima fontana nel 2008, ma è ovvio che sia essa che tutto il parco di "Vallone" merita un occhio di riguardo da parte del Comune. Dell'abbandono totale del "Vallone" si accorgeranno tutti e soprattuto nella giornata del 28 di aprile, giorno del Santo Patrono della città di Poggibonsi San Lucchese poiché è sulla pista del pellegrinaggio.
Un altro appello al Comune: la primavera è già arrivata, ma le aiuole del centro di Poggibonsi sono deserte (vediamo ad es. "Piazza Nuova").

"La Nazione" Siena. 24 aprile, 2008. "Nasce la nuova lista "La Voce Della Toscana".


Si chiama "La voce della Toscana" ed è una lista, nata in questi giorni, che a Poggibonsi si presenterà alle elezioni comunali del 2009.
Promotore del movimento è Paolo Francesco Barbaccia. "Vogliamo dare voce a tutti gli abitanti e aiutare gli amministratori fare meglio per le nostre città - afferma Barbaccia - Ci rifacciamo al movimento Toscana Granducale, che è stato presente alle amministrative, raccogliendo un certo consenso.

martedì 22 aprile 2008

"La Voce della Toscana" da voce a tutti

Contattaci via E-mail. Diamo la voce alle vostre proposte, facciamo una critica costruttiva. Segnalateci i problemi nei vostri quartieri, località. Il Blog dà la possibilità di divulgare notizie in tempo breve. Sfruttiamo questo vantaggio per aiutare gli amministratori comunali a sapere di più e fare meglio per le nostre città. Non dobbiamo confrontarci, ma darsi una mano a vicenda. Solamente allora possiamo parlare di imparzialità perché tutti vogliamo bene ai posti dove viviamo e dobbiamo e possiamo fare di più.
Paolo Francesco Barbaccia, promotore del movimento "LA VOCE DELLA TOSCANA"

giovedì 17 aprile 2008

« La regione non è contro lo Stato ma lavora per lo Stato come un'articolazione dello Stato. » Alcide De Gasperi

Il federalismo come proposta politica per l'Italia andava formandosi nel Risorgimento. Non l'unificazione sotto l'egida del Piemonte, ma la federazione degli stati italiani già esistenti: come un'unità diversa, che si genera dai singoli stati e popoli e ne salvaguarda l'identità, la peculiarità, l'iniziativa. Il Socialista Giuseppe Ferrari non fu l'unico che vedeva il futuro migliore per il territorio italico proprio nel federalismo.
Decentramento, autonomia e Regioni ritornano in primo piano nel Programma di Milano della Democrazia Cristiana che porta la data del 25 luglio 1943.
Alcide De Gasperi, nel suo primo discorso politico del dopoguerra tenuto a Roma il 23 luglio 1944:
« Vogliamo fondare il nostro nuovo Stato, la nostra nuova Italia... ma la base fondamentale deve essere il comune, deve essere la Regione...
Guido Gonella: (25 aprile 1946)
« La Regione ha le sue radici nella natura, nel cuore e nella storia degli italiani »
Mario Scelba nel 1950:
«Sfateremo la leggenda di uno Stato che è l'antitesi della Regione. La Regione è lo Stato.»
In seguito al mancato completamento del disegno politico risorgimentale che ideava un'Italia federale (dal motto unità nella diversità), l'Italia cominciò a evolvere in senso centralistico, il cui apice si ebbe durante il regime fascista, durante il quale furono soppresse le autonomie locali (comuni e province ebbero vertici di nomina governativa). Dopo la Liberazione per motivi prettamente ideologici, il PCI è stato contrario all'istituzione delle Regioni in Italia, ma la nuova Costituzione repubblicana ridiede dignità alle autonomie locali e istituì le Regioni quali enti autonomi con poteri legislativi (anche se videro la luce solamente nel 1970). Successivamente tornarono a farsi strada, nel mondo politico e accademico, proposte di riarticolazione in senso federale della Repubblica (dal comunista Bruno Trentin, dal costituzionalista Gianfranco Miglio) portate avanti dal partito politico della Lega Nord.
Alla luce delle elezioni dell'13-14 aprile 2008 l'idea del federalismo appartiene ormai al programma d'azione. Oggi è più logico che mai che ogni regione dell'Italia percepisca l'importanza del momento storico per definire meglio il proprio posto nell'Italia.
In Toscana sono presenti diversi movimenti "granduchisti" per il federalismo. Partendo dal termine, è maturata la necessità di unire (in federazione) gli sforzi di questi movimenti per agevolare lo sviluppo dell'identità toscana, il senso d'appartenenza alla Toscana che diventerà autonoma, rappresentativa ed amministrativa degli interessi locali e professionali nel processo di decentramento dell'amministrazione statale.
Bisogna che ogni movimento cerchi di essere presente alle elezioni locali per decentrare il potere anche dei partiti nazionali-totalitari. La Lega Nord e il Movimento per l'Autonomia (MPA), così detti partiti-federalisti, hanno vinto le ultimi elezioni, ma chi penserà del resto d'Italia? Chi sarà a pensare della Toscana, ad esempio? Ci complimentiamo e prendiamo esempio dal movimento Toscana Granducale che è stato presente nelle amministrative ed hanno avuto un certo sostegno della popolazione.
Il movimento "LA VOCE DELLA TOSCANA" è nato per "dare la voce" a tutti gli abitanti della Toscana che si sentono pronti a partecipare alle prossimi elezioni (comunali, provinciali, regionali e, in seguito, anche nazionali) con la propria lista "LA VOCE DELLA TOSCANA".

Paolo Francesco Barbaccia, promotore del movimento "LA VOCE DELLA TOSCANA"